Come coltivare la concentrazione ed essere più felici

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5 Strategie per coltivare concentrazione, produttività e felicità
di Anna Fata

Essere attenti, concentrati, focalizzati rappresenta uno degli ingredienti di base per raggiungere con successo i propri obiettivi, per essere produttivi, realizzati, soddisfatti e, in ultima analisi, felici.

Molto spesso, però, la nostra concentrazione viene minacciata da numerosi, diversi stimoli. Noi stessi, di frequente, fatichiamo a stabilire delle corrette priorità e ci disperdiamo in attività che alla lunga si rivelano poco utili e funzionali a ciò che ci prefissiamo di ottenere.

La nostra mente, infatti, può ricevere e analizzare solo un numero limitato di stimoli, 126 bit al secondo, per la precisione. Per formulare un esempio, una conversazione ne comporta 40, per tale motivo può risultare arduo concentrarsi pienamente anche su altre attività mentre si sta conversando.

Esistono, però, delle condizioni in cui la nostra attenzione viene completamente assorbita da ciò che si sta vivendo o compiendo in quell’istante: in quei momenti siamo immersi nel cosiddetto stato di flusso.

 

Cos’è lo stato di flusso

Lo stato di flusso rappresenta l’apice delle nostre prestazioni. La teoria del flusso è stata formulata per la prima volta da Mihaly Csikszentmihalyi nel 1975 per indicare una condizione di totale coinvolgimento dell’individuo, focalizzazione, motivazione intrinseca, positività e gratificazione nello svolgere un particolare compito.

Il nome della teoria nasce dalla sensazione che si vive in quei momenti, cioè essere trascinati da una corrente di acqua. Essa trova applicazione in diversi campi: lo sport, il lavoro, la spiritualità, lo studio. In realtà, verosimilmente ogni momento della nostra esistenza può essere esperito in condizioni di flusso.

 

Quali sono i benefici dello stato di flusso

Lo stato di flusso non solo beneficia l’attenzione, la concentrazione, il senso di controllo, la produttività, la qualità delle prestazioni, il senso di soddisfazione, di realizzazione, di benessere, ma aumenta anche i livelli di felicità. Diverse ricerche hanno messo in luce che le persone felici sono più di frequente in condizioni di flusso e tale condizione perdura più a lungo rispetto alle persone meno felici.

Quando ci si trova in tale stato, inoltre, non si avverte lo scorrere del tempo, gli stimoli organici come la fame, la sete, il sonno, la stanchezza, si sente che ciò che si sta compiendo ha un valore intrinseco ed è soddisfacente di suo.

Lo stato di flusso, volendo, si può coltivare in modo da ricrearlo più spesso. Questo è possibile cambiando alcuni schemi mentali con apposite strategie.

 

Come coltivare lo stato di flusso e la concentrazione

Esistono 4 strategie principali attraverso le quali è possibile stimolare lo stato di flusso e di concentrazione:

 

1. Avere delle intenzioni chiare

Lo stato di flusso si basa sulla memoria intenzionale. Essa non fornisce le informazioni ricavandole dal passato, ma consente di essere proattivi progettando in anticipo. Al fine di attivarla è necessario:

  • fissare un compito sfidante, né troppo facile da essere scontato o noioso, né troppo difficile da risultare irraggiungibile e frustrante;
  • portare a termine un compito al fine di soddisfare una intenzione che ci appartenga personalmente;
  • analizzare i passi che consentono di raggiungere l’obiettivo, compierli in modo intenzionale e non per abitudine.

 

2. Focalizzarsi su un obiettivo alla volta

Anche se il multitasking va molto di moda, esso non è il modo migliore per raggiungere gli obiettivi in modo efficace ed efficiente. Esso favorisce la distrazione, la dispersività e rende molto difficile entrare nello stato di flusso.

Al contrario, essere orientati all’azione permette di restare focalizzati su ciò che si sta compiendo nel momento presente. Per fare ciò può essere opportuno:

  • liberarsi dall’eccesso di impegni: si dovrebbero evitare pensieri o azioni che sono in conflitto o in competizione con l’obiettivo che si desidera raggiungere;
  • prendere l’iniziativa: si tratta di concretizzare le intenzioni in azioni tangibili;
  • essere persistenti: continuare ad agire finché non si è conseguito lo scopo prefissato. Inoltre, di tanto in tanto occorre rievocare quali siano le intenzioni iniziali, perché a volte può essere facile perderle di vista.

 

3. Praticare la Meditazione

La Meditazione rappresenta una tecnica ottima per restare focalizzati su ciò che accade nel luogo e nel momento presente in modo compassionevole e non giudicante.

Una recente ricerca ha evidenziato che gli atleti che imparano la Meditazione con un training di 6 settimane entrano nello stato di flusso quando si allenano nello sport più facilmente rispetto a coloro che non praticano tale disciplina.

Per apprendere la Meditazione in modo semplice e veloce potrebbe essere utile:

  • applicare la tecnica di coping 5-4-3-2-1: è una strategia che consente di rilassarsi e di focalizzare l’attenzione sul momento presente. Si tratta di enumerare 5 cose che si possono vedere, 4 che si possono udire, 3 che si possono sentire, 2 che si possono odorare, 1 che si può gustare;
  • praticare la Meditazione avvalendosi di una App, ad esempio Headspace;
  • limitarsi a restare in silenzio, focalizzando la propria attenzione sulla percezione del respiro e sulle sensazioni corporee.

 

4. Sviluppare uno spirito autotelico

Gli individui con uno stile di personalità autotelica traggono piacere dallo svolgimento del compito in sé e per sé, a prescindere dal conseguimento finale. Essi sono in grado di bilanciare lavoro e diletto, riuscendo in tal modo a godersi maggiormente la vita. Entrano in uno stato di flusso più facilmente. Per poter vivere di più come loro può essere opportuno:

  • rilassarsi: può essere molto difficile godersi ciò che si sta compiendo se si è sempre stressati. Allentare le tensioni, immergersi completamente in ciò che si sta facendo può aiutare ad entrare pienamente nello stato di flusso;
  • essere avventurosi: provare a sperimentare diverse esperienze in modo da scoprire che cosa ci piace e ci coinvolge appieno.

 

5. Trovare il livello ottimale di sfida per se stessi

Per accedere ad una condizione di flusso occorre che le attività siano sfidanti al punto giusto. Se non abbiamo le risorse o non siamo nelle condizioni di svolgerle ne possono derivare stress, ansia, frustrazione, scoramento, rabbia. Se sono troppo semplici possiamo rischiare di annoiarci, di sottovalutarle, di perdere interesse, di agire in modo distratto o automatico.

Per trovare un livello ottimale di sfida, che consenta di equilibrare le proprie capacità con le richieste dell’obiettivo può essere utile:

  • stabilire tutti i passi necessari per raggiungere la meta;
  • valutare il grado di difficoltà di ciascuna fase su una scala da 1 a 5;
  • attribuire una valutazione numerica da 1 a 5 alle proprie abilità necessarie per svolgere i relativi compiti;
  • quantificare le proprie abilità, per rivalutare quanto può essere sfidante la meta, al fine di trovare un giusto equilibrio.

 

La concentrazione come fonte di benessere e soddisfazione

In conclusione: la concentrazione, l’attenzione, la focalizzazione nel momento presente, la completa dedizione ed immersione in un’attività sono le chiavi per accedere allo stato di flusso. In esso possiamo dare il meglio di noi stessi, in termini di qualità e quantità, sia nella vita privata, sia in quella professionale. Tutti noi possiamo accedere alla condizione di flusso. In genere ci sono dei momenti nella nostra giornata in cui questo si verifica, anche se magari ne siamo poco consapevoli.

E’ possibile, tuttavia, allenarsi affinché questo accada più di frequente e in modo consapevole così da poter godere di tutti i benefici produttivi ed emotivi che ciò comporta, ivi compresi il benessere, la soddisfazione, l’autorealizzazione, la felicità.

 

Per approfondire leggi il libro: “La Vita Professionale e la Pratica Meditativa

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