6 Strategie per avere un rapporto equilibrato col cibo
di Anna Fata
Talvolta il rapporto col cibo per alcune persone è talmente conflittuale che esso viene considerato un vero e proprio nemico da combattere e tenere sotto controllo. Si lotta contro il cibo, quello che si mangia, quanto, quando, dove, come, con chi. Tutta le propria relazione con il cibo viene inquinata da tale conflitto.
In tale conflitto si ergono gli schieramenti opposti del buono-cattivo, salubre-insalubre, ipercalorico-ipocalorico, magro-grasso, ecc. Questa ossessione per il cibo assorbe enormi quantità di tempo e di energia e un vortice continuo di pensieri, parole, emozioni, azioni. Lo stress che ne deriva può essere assai ingente.
Ogni persona è diversa e come tale deve poter creare il suo rapporto equilibrato col cibo. Alcune indicazioni che potrebbero essere utili in questo processo possono essere:
- Assaporare il gusto del cibo naturale: educare i sensi al sapore, odore, colore, consistenza del cibo naturale, non artefatto, edulcolorato, meccanicamente preparato può essere un ottimo modo per tornare ad allenare i sensi, godere dell’intera esperienza alimentare e allenare il corpo stesso a riconoscere ciò che è benefico per la sua salute
- Imparare a cucinare: dedicare del tempo alla ricerca, scelta, acquisto delle materie prime da utilizzare in cucina, trovare i modi per valorizzarle può essere un buon modo per rappacificarsi col cibo. Il senso di soddisfazione, potere, maestria che deriva dall’assaporare pietanze che sono state create in prima persona, secondo il proprio gusto può essere un gesto di cura, rispetto notevole. L’autostima ne potrà a sua volta beneficiare
- Occuparsi del corpo a livello globale: il corpo beneficia delle nostre attenzione non solo curando l’alimentazione, ma anche, ad esempio, praticando sport, ricevendo un massaggio, apprendendo una tecnica di rilassamento o meditazione. Imparare a occuparsi di sé stesso in senso globale può favorire la salute psicofisica e allenta i pensieri ossessivi connessi al cibo
- Avere un approccio positivo e costruttivo: formulare i propri obiettivi e propositi, anche alimentari, in senso positivo e non negativo, come proibizioni, divieti, ecc., aiuta a spostare l’attenzione da ciò che si vuole o si deve evitare a ciò che si ambisce raggiungere. Avere un approccio costruttivo stimola la costruzione in senso ampio della propria persona, quello che si è, quello che si desidera diventare, in senso esteriore e interiore
- Ricordare che il corpo cambia di continuo: il corpo si adatta costantemente all’età, alle attività, al ciclo di vita, alle stagioni. Non solo, quindi, ogni persona ha un corpo diverso dall’altro, ma anche lo stesso corpo non è mai uguale a se stesso. Per tale motivo l’alimentazione deve essere variata di conseguenza. Pensieri e scelte troppo radicali in merito all’alimentazione possono nuocere alla salute psicofisica in quanto non vanno incontro alle mutevoli esigenze del corpo
- Evitare il senso di colpa: ci sono persone che convivono costantemente col senso di colpa. Il cibo in questo caso diventa il capro espiatorio più frequente del senso di colpa. In tal modo la conflittualità in tale sfera di vita è assicurata. Evitare di rimuginare a posteriori sulle scelte compiute, coltivare la consapevolezza del corpo e delle scelte alimentari prima di effettuarle può aiutare a spostare l’attenzione sul momento presente rispetto al passato, su cui appoggia il senso di colpa, e in cui non si può più fare nulla per correggere un’azione già effettuata.
Altre indicazioni su come coltivare un rapporto armonioso col cibo le puoi trovare in questo articolo relativo agli 11 passi per stabilire un buon rapporto col cibo.
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