Come evitare che il tuo matrimonio ti renda triste e depresso

Matrimonio e depressione

Perché il matrimonio può renderti infelice

di Anna Fata

Chi più, chi meno, lo abbiamo tutti sognato, aspettato, fantasticato, desiderato. Lo abbiamo considerato uno dei giorni più belli della nostra vita, il coronamento di un sogno romantico, l’inizio di una lunga vita insieme felici e contenti. Magari per un periodo è stato anche così, ma poi, progressivamente, o in un momento ben preciso, tutto ha cominciato a naufragare. Quel bel sogno  si è rivelato un vero e proprio incubo.

A quel punto qualcuno di noi ha deciso di risvegliarsi e di porre fine ad esso, sperandosi o divorziando, qualcun altro, invece, ha deciso di rassegnarsi e di imparare a conviverci, qualcun altro ancora magari ha provato a lavorare su se stesso e sulla propria relazione con partner giungendo così ad un nuovo, più profondo e riequilibrato rapporto col partner.

Il matrimonio come fonte di felicità o depressione

Secondo la Psicologia Positiva le persone sposate sono più felici di quelle single, a patto che il loro matrimonio sia sereno e soddisfacente. In caso contrario risultano più infelici di coloro che stanno da soli.

Come se non bastasse, un matrimonio insoddisfacente non solo rende infelici, ma mette anche a rischio di depressione. Questo può accadere soprattutto in quelle unioni in cui uno dei due partner assume un ruolo dominante e l’altro di sottomissione. E’ proprio quest’ultimo che sente di avere meno potere o che crede di essere una vittima che, alla lunga, finisce per rischiare di incorrere in sintomi depressivi.

Secondo una ricerca pubblicata su Couple & Family Psychology pare che cambiando questo schema di relazione dominante-sottomesso in molti casi si può ripristinare la collaborazione tra partner e si può superare anche la depressione.

La relazione tra matrimonio e depressione

Secondo Susan Heitler quando all’interno di una relazione di coppia liti, tensioni, dissapori, risentimenti, rancori, rabbia sono pressoché all’ordine del giorno si può avere un incremento di probabilità del 10-25% di incorrere nella depressione rispetto alle persone single e alle coppie serene.

Quando la crisi coniugale raggiunge livelli estremi il trattamento anti depressivo solo di un partner non sembra sufficientemente efficace.

Circa il 50% delle donne in cura con farmaci antidepressivi riferisce che le liti e i dissapori col partner rappresentano la causa principale della loro depressione. Quando il matrimonio migliora di pari passo si attenuano anche i sintomi depressivi.

Se all’inizio di una terapia farmacologica si riscontrano dei benefici contro la depressione, essa tende a tornare qualora anche il matrimonio non migliora in modo concomitante. In genere i problemi nel matrimonio sono sempre antecedenti all’esordio della depressione.

Se si cercano di affrontare i problemi coniugali facendo ricorso ad alcool, droghe, evitamento, distanza emotiva, scoppi d’ira è più probabile che la depressione si sedimenti.

Il problem solving per salvare il matrimonio

Nonostante le piccole e grandi difficoltà che ogni vita di coppia può comportare, se i coniugi si impegnano in un efficace processo di problem solving possono migliorare la qualità della relazione e ridurre o eliminare i sintomi depressivi.

Dialogare apertamente, condividere pensieri, sensazioni, emozioni, ascoltare l’altro senza giudicarlo, ma accogliendolo per quello che è posso esseri i primi passi per rendersi conto della qualità della relazione, dei bisogni dell’altro, dei desideri, delle aspettative.

Interrogarsi sui rispettivi valori, sugli obiettivi che si possono condividere e conseguire insieme, collaborare e cooperare a progetti comuni sono altre direzioni fondamentali da percorrere per costruire (o ricostruire) un buon rapporto di coppia.

Individuare e risolvere i problemi sul nascere, senza lasciare che si sedimentino e si incancreniscano nel tempo evita di lasciare spazio a possibili rancori, risentimenti, e altri sentimenti, emozioni e pensieri negativi.

Utilizzare strategie più costruttive per incontrarsi, confrontarsi, collaborare è possibile: è un’arte che, volendo, si è sempre in tempo per apprendere. Anche i benefici per l’umore e lo stato d’animo non tarderanno a manifestarsi e, come in un circolo virtuoso, ne potranno beneficiare non solo i singoli coniugi, ma anche la relazione stessa.

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