10 Strategie per superare la fatica nei rapporti a lungo termine
di Anna Fata
Molti di noi, sotto sotto, coltivano il sogno, più o meno manifesto, di vivere una relazione di coppia, intensa, appassionata, armonica, ma soprattutto a lungo termine. Qualcuno di riesce, qualcun altro, un po’ meno, qualcun altro ancora si perde per strada alla prima difficoltà.
Condividere la vita quotidiana insieme alla medesima persona, affinché questo avvenga in modo sereno e costruttivo deve poter essere frutto di una scelta consapevole, libera, ponderata. L’uniformarsi alle aspettative sociali, familiari, culturali, muoversi in base alle aspettative altrui, per conformismo, abitudine, senso del dovere raramente conducono ad una relazione di coppia duratura, ma soprattutto felice.
Molti di noi si affacciano nelle relazioni affettive con miti, sogni, credenze, aspettative, modelli preimpostati, pregiudizi che finiscono prima o poi con lo scontrarsi con la realtà. La persona che ci troviamo di fronte, nel tempo, si rivela per quella che è, al di là delle nostre attese, esattamente come facciamo noi a nostra volta e la relazione finisce con l’usurarsi sotto il peso della routine quotidiana.
Come fare per evitare che la routine, l’abitudine, le aspettative, possano danneggiare la nostra relazione di coppia?
10 Strategie per fare durare una relazione e renderla felice
Secondo il terapeuta di coppia Josh Gressel per fare durare nel tempo una relazione di coppia, in modo armonico e sereno, riducendo il più possibile il peso, la fatica, l’abitudine che possono insorgere, si possono applicare 10 semplici strategie:
1. I sogni romantici
Fin da piccoli veniamo educati ascoltando fiabe, racconti, storie più o meno realistiche. In molte di esse sono presenti narrazioni di amori più o meno possibili che, alla fine, dopo lunghe e farraginose traversie, arrivano a sbocciare e durare felicemente al di là di ogni ostacolo, difficoltà o fraintendimento.
In realtà, la fase di idillio nelle storie d’amore si può protrarre per un periodo da sei mesi a tre anni dopo i quali ci si trova immancabilmente a fare i conti con la realtà di una persona che non sempre rispecchia l’immagine iniziale che ci eravamo creati, con una vita quotidiana che non è esattamente quella rosea di una bella fiaba, ma è costellata di piccole e grandi incombenze, adempimenti, impegni che alla lunga possono essere pesanti, usuranti e soprattutto tutt’altro che romantici.
Essere consapevoli che il periodo di infatuazione, innamoramento, coinvolgimento, in cui tutto e tutti ci appaiono meravigliosi, affrontabili, gestibili, ha una durata limitata ci può aiutare a non coltivare aspettative eccessive che nel momento in cui saranno inevitabilmente disconfermate può comportare una crisi anche molto profonda, magari al limite dell’irreparabile, per la coppia.
2. L’impegno continuato
A volte gli incontri e le conoscenze accadono in modo del tutto imprevisto ed estemporaneo, ma coltivare poi una relazione implica una scelta, un impegno, una volontà, un dispendio consapevole e determinato di tempo ed energie.
Le relazioni si costruiscono insieme, in base a valori comuni, obiettivi condivisi, modi e tempi concordati. Nulla in tal senso accade per caso. I risultati possono arrivare solo, eventualmente, a queste condizioni.
Non si tratta di situazioni e impegni episodici, ma di determinazioni protratte nel tempo e riconfermate più e più volte da ambo i partner.
3. Le critiche
Tutti noi abbiamo i nostri punti di vista, opinioni, visioni di noi stessi, degli altri, del mondo e delle cose. Questo, però, non ci autorizza ad essere continuamente critici e giudicanti verso chi e ciò che non si confà ai nostri schemi, aspettative, pregiudizi, modelli interiori.
Inoltre, anche laddove, per varie ragioni, riteniamo che sia giusto condividere una critica, sarebbe opportuno limitarsi a farlo rivolgendosi a dati concreti, situazionali, mai generali né personali, assumendo una posizione soggettiva, non da giudice supremo che alberga nel giusto assoluto. In aggiunta sarebbe auspicabile farlo nei modi e tempi che il partner possa accettare, mai in pubblico, creando imbarazzo o vergogna di fronte ad altri.
4. La verità
L’intimità tra due persone si costruisce a partire dalla condivisione, l’apertura, lo scambio, la collaborazione, il rispetto reciproco e soprattutto tramite un rapporto sincero, trasparente, per quanto possibile.
Se è vero che non sempre né tutto si può condividere, è altrettanto vero che sarebbe opportuno poter essere il più possibile sinceri, in modo da consolidare la fiducia reciproca.
La sincerità, infatti, apre le porte alla vulnerabilità reciproca che è fondamentale proteggere in un buon rapporto di coppia.
5. Le amicizie
Ogni partner, accanto alla condivisione, dovrebbe poter avere anche i suoi spazi, interessi, attività e amicizie da coltivare a prescindere dal partner.
Avere delle aree di vita autonome e indipendenti dal proprio compagno consente di limitare gli aspetti potenzialmente negativi legati ad un eccesso di condivisione che potrebbe sfociare in una pericolosa fusione con l’altro e ad una invischiante dipendenza.
Le amicizie in questo senso svolgono un ruolo assai importante, perché consentono di aprirsi ad un mondo diverso rispetto a quello a cui si è quotidianamente avvezzi, ad esperienze, storie, racconti, punti di vista che possono aiutarci a comprendere meglio noi stessi, il partner e quello che stiamo vivendo con lui, oltre che i nostri stessi amici.
Gli amici ci forniscono una rete di appoggio, scambio, solidarietà molto utile sia nel quadro del rapporto di coppia, al fine di non isolarci in essa, sia nel caso questa dovesse naufragare per non ritrovarci improvvisamente in un deserto di solitudine.
6. Le alternative
A volte siamo talmente immersi nella realtà in cui viviamo che facciamo fatica ad astrarci e a pensare a delle possibili alternative.
“Come sarebbe la mia vita se …? Come sarebbe la mia vita senza …? Come sarebbe la mia vita con …?”: questi sono alcuni dei quesiti che, di tanto in tanto, potremmo porci.
Riflettere sulle altre possibilità che la vita ci offre o che potremmo noi stessi impegnarci a creare permette di attribuire un peso e un valore diversi a quanto abbiamo e viviamo nel presente. A volte rivalutare il presente ci aiuta a riscoprirlo e valorizzarlo, altre volte, a lasciarlo andare e a trovare nuove strade da intraprendere. Coltivare maggiore consapevolezza circa il proprio presente ci offre maggiore libertà e responsabilità di scelta e, auspicabilmente, maggiore felicità e serenità.
7. I vantaggi
L’essere umano raramente è soddisfatto di ciò che ha, è, prova, sente, vive. Siamo costantemente animati da ambizioni, desideri, ansie, fantasie che ci spingono altrove. Se questo movimento interiore è ciò che ci offre l’energia e la motivazione per progredire, fare nuove esperienze, essere sempre aperti allo sconosciuto, imprevedibile e inconsueto, se è troppo accentuato e spasmodico finisce con farci perdere di vista il contatto con il qui e ora e la ricchezza che esso può offrire.
Questo accade anche all’interno di una relazione di coppia: dopo un lungo periodo di condivisione si finisce per dare per scontati tanti aspetti di essa e del partner, ma riscoprirli, volendo, è sempre possibile.
Una relazione a lungo termine, ad esempio, contrariamente a rapporti solo estemporanei e transitori, oppure rispetto ad una vita da single, può offrire sicurezza, conforto, fiducia, calore, intimità profonda, crescita condivisa, complicità, collaborazione, cooperazione che magari la solitudine o le relazioni brevi e superficiali non riescono a fornire.
8. La vita e la morte
Esistono aspetti della nostra vita su cui solo di rado riflettiamo. Sono per lo più aspetti delicati, inquietanti, destabilizzanti, non del tutto piacevoli.
Tra questi, ad esempio, vi sono l’abbandono e, al limite, la morte.
Sono questioni che fanno parte della vita stessa con cui prima o poi, almeno una volta nella vita, siamo chiamati tutti a fare i conti. Nonostante ciò preferiamo il più possibile allontanare il pensiero, non prepararci in alcun modo – ammesso che questo possa essere anche solo minimamente possibile – e rimandare il tutto a se e quando si verificherà.
L’abbandono e, al limite la morte, rimandano a timori ancestrali legati alla nostra stessa sopravvivenza che vediamo riflessa nell’altro. Per questo ci spaventa così tanto.
D’altro canto, essendo questi aspetti parte integrante della vita stessa, riflettere su di essi ci può aiutare a dare un valore più profondo alla vita che stiamo vivendo, ivi compresa la persona che abbiamo accanto e la relazione che abbiamo con lei.
9. La sicurezza
Di frequente la nostra giovinezza, specie di questi tempi, complice una apparentemente imperitura “crisi economica”, è caratterizzata da una estrema precarietà che non solo riguarda la vita professionale, ma che si riflette e si estende inevitabilmente anche alla sfera privata ed affettiva.
L’incertezza, l’instabilità, la confusione, lo smarrimento, l’ansia di fondo che ci possono animare nel profondo da giovani possono mettere a dura prova la nostra vita di coppia e anche l’eventuale progetto di consolidarla ed estenderla, creando una vera e propria famiglia.
Col tempo, nella migliore delle ipotesi, quando le circostanze di lavoro si cominciano a stabilizzare, anche la vita affettiva ne può beneficiare di riflesso. Fare tesoro di questa maggiore tranquillità esterna, concreta e interiore e simbolica, può contribuire a creare delle basi più sicure e serene per coltivare i propri rapporti. Esserne consapevoli e farne tesoro può essere un’ottima strategia.
10. La riservatezza
Sebbene siano importanti l’apertura reciproca, la sincerità, la condivisione, esistono degli spazi di riservatezza e di silenzio che sarebbe opportuno non travalicare. Ognuno ha i suoi, non è possibile in questo senso definire delle regole a priori valide per tutti.
Con la frequentazione ripetuta e approfondita del partner, pian piano, si arriva conoscere quali sono i confini della sua persona e a rispettarli. Ci sono aspetti di se stessi, del proprio sentire che ciascuno di noi preferisce tenere per sé. Forzare una persona ad uscire a tutti i costi dalla propria area di confort può rappresentare il modo migliore per allontanarla e, al limite, perderla.
A volte si tratta di momenti non idonei di svelamento e condivisione, altre volte, invece, sono proprio costituzionali, di personalità. Conoscere il proprio partner vuol dire anche sapere capire se è solo il momento sbagliato o se, semplicemente, ci siamo avvicinati troppo alla sua area di segretezza oltre la quale, in senso assoluto, non è dispoto ad andare.
Conclusioni
Anche se si possono delineare delle buone strategie per fare durare una relazione di coppia nel tempo, per renderla equilibrata, serena, felice, in realtà ogni coppia ha le sue dinamiche, i suoi modi e tempi. Per tale motivo ciascuna è chiamata, di giorno in giorno, a reinventarsi per poter vivere in modo creativo, sano, costruttivo, a rinnovare ripetutamente il loro patto, a rinegoziare, eventualmente, gli obiettivi, a riscoprire i valori, le potenzialità e a rispettare gli eventuali limiti.