Imparare a liberarsi dalla dipendenza dalle nuove tecnologie
di Anna Fata
Oggi più che mai la modalità “always on” sembra caratterizzare la nostra esistenza. Di giorno, di notte, tendiamo a mantenere accesi i nostri dispositivi tecnologici, offrendo una disponibilità al mondo pressoché incondizionata. Che si tratti di motivazioni professionali, oppure personale poco cambia, perché gli effetti per la salute corpo-mente-emozioni sono molto simili.
Eccesso di informazioni, deconcentrazione, disattenzione, dispersività, insonnia, perdita della creatività, deterioramento delle relazioni, sono alcuni tra gli effetti che si possono scatenare.
Quando si risponde al telefono, ad un messaggio, si libera dopamina che genera piacere, energia che ostacola il sonno, al pari della luminosità dello schermo, e inibisce la produzione di melatonina. Il multitasking a sua volta crea cambiamenti dei circuiti cerebrali abituando il cervello a ragionare più rapidamente e superficialmente, perdendo però nel tempo la capacità di pensiero approfondito e riflessivo.
La presenza e l’uso di dispositivi elettronici mentre si sta faccia a faccia con altre persone deteriora le relazioni con queste ultime, a causa del calo di attenzione nei loro confronti. Talvolta la dipendenza da questi dispositivi può essere tale che la loro indisponibilità o la mancata connessione può indurre attacchi di ansia, di panico, reazioni aggressive, e nel tempo può aprire le persone alla depressione.
Come fare un Digital Detox?
A seguire, qualche nota specifica di Digital Detox:
- Mettere al corrente le altre persone, parenti, amici, colleghi di lavoro, clienti, ecc. della propria intenzione di avviare un periodo di Digital Detox, in modo da ottenere la loro collaborazione, evitare interferenze, ma anche perdite di materiali di informazione e comunicazione che potrebbero essere preziosi
- Usare una sveglia per svegliarsi al mattino, che non sia quella insita nello smartphone, in modo da non dover tenere sempre acceso quest’ultimo
- Evitare di utilizzare smartphone e altri digital device quando non strettamente necessario, specie quando si guida, a tavola, mentre si sta leggendo, guardando la televisione, durante le riunioni di lavoro, mentre si ascoltano altre persone parlare, quando si gioca con i figli, quando si è col partner, ecc.
- Evitare di riprendere o fotografare ogni minimo dettaglio della propria quotidianità, cercare di essere pienamente attenti, presenti, con tutto se stessi, senza altre interferenze. Stabilire, se necessario, un numero massimo di foto o video da effettuare nel corso di una giornata tipo
- Allenare la mente e gli occhi per cercare di ricordare le cose, gli appuntamenti, i numeri di telefono, i dettagli e ogni possibile cosa che solitamente si affida alla memoria dei digital device
- Disabilitare le notifiche, soprattutto quelle che giungono dai social network, che spesso creano disattenzione, interruzione, perché creano la tentazione di sapere cosa sta accadendo e, nel caso, rispondere, magari impiegando molto più tempo del previsto
- Annullare le iscrizioni alle newsletter a cui non si è veramente interessati. L’eccesso di mail nella propria casella ogni giorno crea confusione mentale, fretta, ansia, stress, senso di urgenza
- Non stare costantemente con gli auricolari nelle orecchie, cercare di restare in ascolto di ogni forma di stimolo che giunge dall’ambiente, oltre che da dentro di noi
- Evitare gli eccessi delle comunicazioni tecno mediate, riscoprire il piacere degli scambi vocali, degli incontri faccia a faccia. Valorizzare i lati positivi delle comunicazioni tecno mediate, la possibilità di entrare in contatto con persone che altrimenti non sarebbe stato possibile conoscere, ma poi coltivare i contatti di persona, viaggiare, aprire la mente
- Limitare le comunicazioni scritte a ciò che è strettamente necessario e facilmente comprensibile, cose da fare, da ricordare, comunicazioni di servizio, istruzioni, ecc. Evitare di discutere questioni complesse, delicate, a carattere emozionale per iscritto, in quanto il rischio di fraintendimento e alto e il loro chiarimento richiederebbe ulteriore dispendio di tempo ed energie
- Prendere atto che i social media rappresentano solo una parte della propria e dell’altrui vita e lavoro e non sempre né necessariamente quella più autentica. Dare spazio nella propria vita e nel rapporto con gli altri ad un’esistenza più ampia, piena, globale
- Programmare momenti specifici e tempi ben definiti per attività tecno mediate, rispettare tempi e modi, evitando di farsi coinvolgere eccessivamente. Se necessario, puntare una sveglia, in quanto gli schermi tendono a fare perdere la cognizione del tempo
- Quando si svolgono attività digital, crearsi sempre una lista dei compiti da svolgere online per iscritto (carta e penna), in modo da evitare che la distrazione possa farci mancare di raggiungere i nostri obiettivi
- Trovare degli spazi nella propria quotidianità di assoluto silenzio e di non fare
- Prepararsi a fronteggiare le ricadute: quando le abitudini sono acquisite, ancor più se ricche di stimolazione, possono ripresentarsi in modo assai insistente. Occorre essere pronti a fronteggiarle, con pazienza e forza di volontà, cercando diversivi e attività in grado di assorbire sul piano fisico, mentale ed emozionale (es. sport, bagno caldo, lettura, meditazione, ecc.).
Per approfondire, leggi il libro: “MyWebIdentity – Elementi psicosociologici dell’identità online“