Come non comportarsi per non danneggiare l’armonia di coppia
di Anna Fata
Tutte le relazioni hanno degli alti e bassi nel tempo. Possono alternarsi momenti di gioie, di dolori, di leggerezza, di fatica, di vicinanza, di allontanamento. Quello che differenzia le coppie che funzionano da quelle che non riescono a superare tali momenti sono la consapevolezza, la disponibilità a mettersi in gioco personalmente, la responsabilità del proprio impegno, la presenza di obiettivi e valori comuni e condivisi, l’applicazione di strategie per affrontare i problemi che possono sorgere. Per certi versi, le coppie e le famiglie che funzionano hanno delle dinamiche e dei processi simili a quelli di una azienda solida e performante.
Non sempre né necessariamente un periodo di difficoltà porta alla fine di una relazione (leggi qui come fare per capire se una relazione si sta concludendo, oppure se è il caso di decidere di concluderla). I momenti di difficoltà si possono affrontare insieme e superare e consolidare in questo modo la relazione.
Nello specifico, esistono schemi e situazioni che possono contribuire all’insorgere dei problemi e che, volendo, si possono modificare sul nascere.
7 Comportamenti da evitare per non danneggiare la relazione di coppia
1. Trascurare la relazione
Sempre più ricerche evidenziano che le coppie felici si basano su una solida amicizia. Questo significa gioire della compagnia reciproca, condividere obiettivi, principi, valori, interessi, attività, amici, parentela, offrire cura, attenzione, sostegno, ascolto, comprensione, lavorare insieme come una squadra affiatata.
Tale amicizia per poter fiorire ha bisogno di attenzione, tempo, energia per poter essere coltivata al meglio. Se ci si dimentica di coltivarla, se non le si dedica sufficiente tempo, se non si parla, se non si fanno cose insieme, se non si progetta il futuro, è naturale che l’amicizia gradualmente si deteriora.
2. Essere in conflitto
I conflitti accadono, in ogni relazione, di amicizia, di famiglia, di lavoro. Quello che fa la differenza è il modo di affrontarli. I conflitti vanno affrontati e risolti sul nascere: in caso contrario si sedimentano, si accentuano, danno luogo a rivendicazioni, risentimenti, rancori che nel tempo si ingrandiscono, si sommano ai successivi, danneggiando spesso irreparabilmente la relazione.
Spesso i conflitti possono nascere precocemente nelle relazioni, in modo quasi sottile e impercettibile. Questo genera un progressivo allontanamento tra i partner. Ciascuno ha la sensazione di essere dalla parte del giusto, si crea chiusura, indisponibilità all’ascolto, incomprensione.
Ci aspetta che il partner cambi, ma questo porta il partner a irrigidirsi, a mettersi sulla difensiva. Nel tempo le critiche diventano biasimo, disprezzo, che conducano a erigere muri oppure a chiudere la relazione.
3. Non gestire le differenze
Le differenze tra le persone, anche le più simili tra loro, esistono sempre. Sono ciò che rende unico ogni individuo. Valori, principi, obiettivi, strategie, modi di affrontare le cose, di agire e di reagire sono strettamente personali. Sarebbe importante mantenere un atteggiamento aperto, disponibile, rispettoso, verso l’altro, senza giudicarlo, ma cercando di capire il suo punto di vista.
Assai di frequente, invece, ci irrigidiamo sul nostro punto di vista, lo consideriamo come l’unico possibile, l’unico giusto e valido, facendo sentire il partner sbagliato, e inducendolo sottilmente a cambiare. Esistono altri modi più aperti e rispettosi di confrontarsi che possono rafforzare l’unione e non distruggerla.
4. Ritirarsi
Talvolta quando non ci sentiamo ascoltati, appoggiati, approvati, assecondati ci chiudiamo in noi stessi. Non solo, ma avviamo anche una sorta di guerra a volte più sottile e sotterranea, altre volte più aperta e manifesta, con cui puniamo il partner.
Sottolineiamo gli errori del partner di continuo, le sue imprecisioni, le dimenticanze, lo puniamo sottraendogli quello che per lui conta, ad esempio il sesso, il cibo preferito, non gli rivolgiamo la parola o solo a monosillabi. Così facendo creiamo noi stessi una distanza di cui nel tempo potremmo finire per lamentarci e accusare il partner.
5. Perdere la compassione
A tutti noi fa piacere che i nostri pensieri, emozioni, azioni vengano correttamente compresi da chi ci sta intorno, specie dalle persone care. Comprendere non significa necessariamente essere d’accordo.
Anche solo la buona volontà e la disponibilità alla comprensione possono beneficiare il rapporto. Quando invece queste non sono presenti si perdono empatia e compassione e con esse anche cura e amore. Lo stress relazionale si accentua e la separazione tra i partner aumenta.
6. Attraversare delle crisi
I periodi di crisi possono capitare a tutti. In tali momenti la vicinanza del partner può essere di grande aiuto e può rafforzare la relazione stessa. Se questo non accade i partner possono distanziarsi molto.
7. Riconoscere la presenza di problemi
In tutte le relazioni sorgono delle difficoltà, molte di esse riescono ad essere superate. Quando questo non accade può essere importante farsi aiutare da un professionista, altrimenti il rischio è che tali problematiche si aggravino col tempo e magari si sommino a successive e possano condurre gradualmente alla fine della relazione.
Anche quando il partner non riconosce l’esistenza di un problema o non è disponibile a risolverlo insieme, può essere utile che anche il partner più consapevole, da solo, si rivolga ad un professionista che possa aiutarlo ad affrontare la situazione e a stare meglio. Non si può forzare il partner a cambiare né a compiere azioni che non desidera, ma fare qualcosa che faccia stare meglio se stessi può essere sempre raccomandabile.
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