6 cose che le coppie felici sanno fare meglio

Coppia felice

Cosa contraddistingue le coppie felici da quelle infelici
di Anna Fata

In un precedente articolo abbiamo evidenziato i segnali che indicano che una relazione sta per concludersi, qui invece affrontiamo gli aspetti che contraddistinguono le coppie felici, in cosa si distinguono da quelle infelici e cosa sanno fare meglio.

Le coppie felici compiono delle azioni che assicurano soddisfazione reciproca. La psicologia ci insegna che è possibile cambiare il nostro comportamento osservando i modelli che ci ispirano a fare meglio e rimodellando il nostro comportamento in relazione a loro.

 

Che cosa distingue le coppie felici?

Mike Bundrant, tramite una ricerca, ha rilevato che le coppie felici hanno le seguenti abitudini di comportamento:

 

1. Si prendono del tempo extra per il contatto fisico ed emotivo

Abbracci, baci, carezze, e non solo la semplice attività sessuale, stimola la secrezione dell’ossitocina, l’ormone che consolida i legami umani

2. Si sorprendono tra loro

Il cervello umano ha bisogno di varietà, di stimoli nuovi, interessanti, coinvolgenti, emozionanti. Anche dopo anni di vita insieme, di abitudini, conoscenza, le coppie felici sanno sorprendersi. Si tratta di piccoli pensieri, ma sono proprio le piccole cose che contano. Piccoli doni, gesti di gentilezza, di aiuto, di vicinanza, le possibilità possono essere pressoché infinite

3. Quando le cose vanno male, ciascuno esamina prima di tutto se stesso

Le coppie sane sanno sostenersi a vicenda, sono affidabili, sanno che possono contare l’uno sull’altro, ma ancora prima sanno di essere affidabili in prima persona. Non conoscono lo stare sulla difensiva, il rancore, né il risentimento. Questo fa capire come se si vuole ricevere affidabilità la si deve prima di tutto fornire in prima persona. Il rispetto reciproco è il frutto primario della maturità personale

4. Imparano a comunicare in modo semplice

E’ possibile comunicare facendo leva su modalità e linguaggio basato sui sensi. Ogni persona ha la predilezione per un senso o un altro. Conoscere la predilezione dell’interlocutore consente di adattare il proprio linguaggio e rendere il messaggio meglio comprensibile. Immagini, suoni, sensazioni, percezioni: due persone non parlano il medesimo registro, chi parla non si sente compreso. La coppia felice sa costruire il proprio linguaggio giorno dopo giorno adattandosi a vicenda

5. Sono prima di tutto amici

Il buon matrimonio è amicizia prima ancora che famiglia, perché, in media, le persone si divertono di più con gli amici che con la famiglia. Una ricerca condotta con Mappiness App su oltre 3 milioni di risposte ha messo in luce che i partecipanti erano molto più felici con gli amici che non con la famiglia. Gli amici rendono le persone più felici del coniuge e non vengono mai confrontati con altre famiglie. Spesso nelle famiglie d’origine le persone si contraddicono tra loro, litigano, si annoiano, si trattano con disprezzo. Tra gli amici, invece, in genere vige maggiore rispetto. L’errore fatale che compiono molte coppie è buttarsi a capofitto precocemente in una relazione appena nata. Nel fare questo trascurano l’opportunità di creare un’amicizia e così facendo è come se si creasse un nuovo membro della famiglia da subito

6. Sono gentili

La gentilezza può trasformare le relazioni. Secondo il Gottman Institute la gentilezza è il fattore principale che determina il successo della relazione. Se manca la gentilezza crescono incomprensioni, conflitti, rancori, risentimenti, che difficilmente svaniscono riconciliandosi, fino al giorno in cui tutto questo esploderà. Spesso si confonde la gentilezza con l’indulgenza. In realtà, si può essere gentili pur offrendo e richiedendo rispetto, anzi, la gentilezza è il modo più efficace di richiedere rispetto.

 

A volte, nelle coppie infelici, vi sono dei meccanismi inconsci che tengono legati all’infelicità. E’ una sorta di legame intrinseco ai modelli familiari primari in cui si è vissuti fino a quel momento. E’ necessario in tali casi cercare di comprendere le radici che spingono all’auto-sabotaggio. Rimuovendo tali basi inconsce è possibile arrivare ad accettare la realtà dolorosa della condizione attuale e iniziare, volendo, a modificarla, a partire prima di tutto da se stessi.

 

Per approfondire, leggi il libro: “Amore Zen

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