Buone pratiche per attrarre nuove persone con cui stare bene
di Anna Fata
C’è sempre spazio e tempo nella vita per avviare nuove amicizie, per recuperare quelle che si sono spente, per continuare a coltivare quelle già avviate.
In un precedente articolo abbiamo descritto l’amicizia, i confini che la separano dall’amore, i suoi ingredienti essenziali, la sua evoluzione nelle varie fasi di vita. Qui vorremmo illustrare alcune buone pratiche che ci possono aiutare a coltivare le amicizie, giorno per giorno. Perché, volendo, esistono delle possibilità, per tutti noi, in ogni luogo, in qualsivoglia momento di vita.
Senza dubbio nell’infanzia e in generale nell’età scolastica vi sono maggiori occasioni per entrare in contatto con i propri coetanei e trovare persone con cui sentirsi in sintonia. Durante l’adolescenza si creano veri e propri gruppi a cui si può appartenere, con legami anche molto solidi ed esclusivi, ma non sempre è facile accedervi per chi sta fuori.
Nell’età adulta, complice il minore tempo, gli impegni professionali e spesso anche la competizione, i doveri familiari, non sempre si dispongono di ampie risorse energetiche e di spazio per coltivare queste forme di relazione come si vorrebbe. Spesso si portano avanti relazioni già avviate, oppure se ne creano con persone affini alle proprie cerchie, altri genitori, colleghi di lavoro, di palestra o altri contesti che si frequentano.
Quando si diventa anziani in alcune persone tende ad affacciarsi un movimento di chiusura, di silenzio, anche se questo non significa che non si abbia bisogno di relazioni amicali. Anzi, spesso è proprio in questa fase di vita che diventa importante il confronto, il sostegno, la compagnia, lo scambio con i propri pari, e non solo.
La legge di attrazione nell’amicizia, funziona?
In genere siamo portati a pensare che scegliamo i nostri amici in virtù di ciò che sono. In realtà può anche essere vero che li apprezziamo e li amiamo perché ci sostengono per quel che siamo.
Le interazioni regolari sono ciò che sedimenta maggiormente le amicizie, insieme alla condivisione di passioni e attività svolte insieme. A tutto ciò si aggiungono la reciprocità, l’intimità, lo svelarsi in modo fiducioso, incondizionato, certi che dall’altra parte potremo incontrare rispetto, accettazione, discrezione.
Contrariamente a quello che si potrebbe pensare non sono né l’aiuto pratico né i soldi che possono contribuire più di tanto a consolidare le amicizie. Secondo una ricerca del sociologo Beverly Fehr, essi sono marginali.
Oltre alla vicinanza, all’intimità, anche il sostegno alla propria identità sociale, cioè il modo in cui gli amici comprendono e sostengono il nostro senso del sé nel mondo può contribuire a cementificare le relazioni. L’evidenza di quanto il sostegno sociale nel gruppo si importante si nota soprattutto nel periodo dell’adolescenza, ma anche in quei gruppi che si aggregano in virtù di ideali, passioni, attività, convinzioni politiche, religiose, sociali, ecc.
Secondo le psicologhe Carolyn Weisz e Lisa F. Wood, pare che sia proprio quest’ultimo aspetto che rende una amicizia la “migliore” rispetto a tante altre. Pare che questo sia dovuto al fatto che i “migliori” amici ci stanno vicino, appartengono al nostro stesso gruppo sociale, ci aiutano in caso di bisogno e nutrono in tal modo la nostra autostima.
Il desiderio del sostegno e dell’appartenenza sociale è molto forte in ogni essere umano e finché le amicizie ci consentono questo ci motivano a coltivarle ulteriormente.
Come avviare nuove amicizie?
E’ necessario precisare che ciascuno ha la sua personalità, le sue dinamiche interiori, le sue abitudini, le sue preferenze, le sue passioni, pertanto il modo in cui ciascuna persona può avviare e mantenere una relazione di amicizia può essere molto personale e soggettivo. Non esiste un unico modo valido per tutti.
Alcuni suggerimenti generali magari possono rivelarsi utili:
- Rendere l’amicizia una priorità, al pari di tante altre
- Uscire dalla propria zona di confort e frequentare nuovi luoghi
- Partecipare ad una vacanza, un viaggio avventura in cui ci si possa sentire parte di un gruppo
- Provare a coltivare le proprie passioni, magari frequentando corsi, circoli, ritrovi con persone a sé simili
- Portare a passeggio un cane, un nipotino, un figlio, in modo da incontrare persone simili
- Guardare con occhi potenzialmente amicali le persone che si hanno intorno, colleghi, clienti, vicini di casa, compagni di palestra e provare ad avviare un dialogo
- Dedicare del tempo ogni giorno o quasi per la ricerca delle amicizie.
Come coltivare le nuove (e vecchie) amicizie?
Una volta che le amicizie sono state avviate è importante saperle mantenere nel tempo. Anche quelle che si sono sopite possono, volendo, essere riattivate. Anche in questo caso le modalità e le strategie possono essere assai personali, ma alcune linee guida potrebbero rivelarsi utili:
- Dedicare del tempo ogni giorno o quasi per coltivare le amicizie
- Dedicare del tempo all’ascolto dell’altro, prima ancora che per parlare di sé
- Evitare di mettersi sempre al centro, di avere aspettative elevate
- Essere se stessi, con spontaneità, e consentire all’altro di fare altrettanto
- Dare attenzione all’altro, farlo sentire importante, sostenuto, apprezzato, accettato
- Offrire spazio alla presenza di persona e non solo tramite telefono, mail, chat, ecc.
- Condividere delle attività di mutuo interesse
- Essere positivi, perché l’amicizia, al contrario dell’amore, rifugge il dolore.
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