Vivere tutte le emozioni con serenità
di Anna Fata
Le emozioni pervadono la nostra vita. Che ne siamo consapevoli o meno, esse sono costantemente presenti nella nostra esistenza, al pari dei pensieri. Noi stessi ricerchiamo talvolta in modo attivo le emozioni, perché ci fanno sentire vivi, eccitati, coinvolti in quel che vediamo, facciamo, viviamo.
Le emozioni offrono l’energia che ci spinge ad agire. Sono il motore della nostra vita, sia privata, sia professionale.
Cosa accade, però, se non siamo sufficientemente consapevoli delle nostre emozioni o se le reprimiamo?
Le emozioni non riconosciute sono comunque una forma di energia che da qualche parte viene scaricata. A volte sfociano in azioni, parole esterne, magari contro qualcuno. Altre volte, invece, prendono la via interiore, e si scaricano sul corpo, che diventa il bersaglio dei nostri moti emotivi, talvolta causando sintomi, disagi, malanni.
Le emozioni hanno un substrato organico, sono legate al circuito ormonale e come tali hanno un vero e proprio impatto fisico non solo sulla mente, ma anche sul corpo. Per tale motivo è importante avere una consapevolezza emotiva al fine di beneficiare il corpo e la mente.
A seguire 5 indicazioni pratiche per coltivare il benessere emotivo:
- Imparare a essere consapevoli delle proprie emozioni: essere attenti, osservare accuratamente tutte le emozioni che si presentano, come, quando sorgono, quanto durano, quali sono le proprie reazioni mentali ad esse, i pensieri, i giudizi, le reazioni e le eventuali azioni fisiche che scaturiscono da esse. Molte emozioni si manifestano apparentemente senza ragione, è importante in questi casi limitarsi ad osservare, senza giudicare, agire, né reagire. Questa è la chiave per la consapevolezza. Dalla lucidità mentale emerge il nostro equilibrio. Non si tratta di cacciare le emozioni, sedarle, incanalarle in una direzione o in un’altra, semplicemente di osservarle
- Imparare a gestire lo stress: la fretta, le molteplici attività da svolgere, per obbligo o per scelta, sembrano a prima vista le cause dirette dello stress. In realtà lo stress è prima di tutto una reazione interiore. E’ indubbio che alcune situazioni, attività, momenti di vita ci mettono a dura prova. Il modo in cui reagiamo, però, è una nostra scelta e su questa abbiamo potere di scelta. Organizzare il proprio tempo e attività in modo da evitare inutili sovraccarichi, allontanare persone con cui non ci sentiamo a nostro agio, ad esempio, possono essere modi concreti per limitare le fonti di possibile stress che giungono dall’esterno. Dal canto nostro, però, è anche importante che coltiviamo l’uso di tecniche di rilassamento o meditazione che ci possono aiutare a mantenere uno stato di serenità ed equilibrio nonostante le circostanze esterne. E’ importante essere costanti nelle loro pratica, anche e soprattutto nei momenti in cui apparentemente non ne abbiamo bisogno, per essere pronti ad affrontare i momenti di maggiore difficoltà e tensione
- Nutrire se stessi: se, da un lato, è fondamentale trovare modi per allentare lo stress, è altrettanto importante trovare delle valide modalità per riempire, nutrire, alimentare noi stessi, non solo nel corpo, ma anche e soprattutto nel cuore e nell’animo. Ognuno riesce a trarre il suo nutrimento da situazioni, attività, relazioni differenti. In questo senso ciascuno è chiamato a trovare il suo personale equilibrio. Passeggiare a contatto con la natura, parlare con un amico fidato, concedersi un bagno rilassante, un massaggio, ascoltare un concerto di musica soft, trovare il modo per creare degli spazi per sé è decisivo per il proprio equilibrio
- Gestire la rabbia e le emozioni negative: gestire le emozioni negative e la rabbia in primis è uno dei compiti più delicati, ma indispensabili che si dovrebbe affrontare. La tensione, lo stress, la fretta, le molteplici attività da svolgere espone al rischio di arrabbiarsi, specie quando troviamo varie forme di ostacolo al raggiungimento preciso e puntuale dei nostri obiettivi. La rabbia e le altre emozioni negative sono un patrimonio umano che accomuna tutti noi. Non sono da bandire, ma da accettare, senza però lasciarsi travolgere dalla loro carica potenzialmente distruttiva, per sé e/o per il prossimo. Anche in questo caso la consapevolezza può venirci in aiuto. Osservare la rabbia e le altre emozioni negative, senza giudicarle, cacciarle, ostacolarle, assecondarle né agirle può essere un ottimo modo per trasformarle. All’apparenza può sembrare un controsenso, ma è proprio quando non ci oppone più a qualcosa che essa può essere libera di trasformarsi. E in genere si trasforma in qualcosa d’altro, inatteso, imprevisto, completamente diverso. Quando la rabbia viene accettata, abbracciata, trattata con amorevolezza, rispetto, si scioglie. Come un bambino arrabbiato, quando viene abbracciato, gradualmente, si calma, se si abbraccia la propria rabbia accade la stessa reazione. Provare per credere
- Rendere la cura di sé una priorità: se non ci occupiamo di noi stessi, se non ci dedichiamo abbastanza tempo, attenzione, cura, alla lunga ne paghiamo le conseguenze. Come possiamo avere sufficienti risorse da dedicare al lavoro, alle persone care, al prossimo, se non ne abbiamo per noi stessi? Come possiamo dare qualcosa che, in realtà, non ci appartiene? Dedicarsi a se stessi, avere cura di sé non è da intendersi come egoismo – a patto che tale attività non diventi assolutizzante – ma come un modo per essere sufficientemente centrati, energici, equilibrati per poter offrire noi stessi al prossimo. Senza tale equilibrio il rischio è di danneggiare se stessi e anche il prossimo. A volte per fare ciò sono necessarie poche pratiche e gesti di cura quotidiani, altre volte, specie se siamo fortemente in difficoltà, potremmo avere bisogno di un aiuto da parte di un professionista, magari anche solo per un breve periodo che ci possa accompagnare nel riacquisire la nostra serenità.
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