La felicità: Cosa è, a cosa serve, come accrescerla
di Anna Fata
Da che mondo è mondo l’essere umano ricerca la felicità, la pace interiore, le quiete mentale.
Esistono momenti di vita e/o della giornata in cui il tono dell’umore tende ad abbassarsi fisiologicamente. Esistono anche vere e proprie patologie, quali la depressione primaria e secondaria, i disturbi bipolari che possono incidere, tra le altre cose, anche sul tono dell’umore abbassandolo.
Le stesse malattie fisiche possono condurre ad un concomitante calo dell’umore.
Queste patologie richiedono un approccio medico e psicologico strutturato, costante e tempestivo perché possono degenerare e compromettere seriamente la qualità della vita privata e professionale.
Senza sconfinare nella patologia, è possibile prendersi cura del proprio stato d’animo e della nostra interiorità in modo sano e semplice quotidianamente.
Cos’è la felicità?
La felicità è uno stato d’animo, una emozione positiva di chi ritiene soddisfatti i propri desideri.
Felicità in senso etimologico si rifà alla radice del verbo greco “produco”, quindi ha il senso di “fecondo”. Felice è quindi colui che possiede ciò che veramente appaga i suoi desideri.
A cosa serve essere felici?
Pare che le persone felici siano anche non tanto in uno stato migliore di salute in senso oggettivo, ma che la percezione del loro stato sia migliore. Le persone felici tendono ad avere un sistema immunitario più reattivo, si ammalano meno, guariscono più rapidamente, invecchiano più lentamente, sono pieni di energie, si stancano meno facilmente.
Esiste un legame stretto tra salute psicofisica e felicità: non necessariamente essere in buona salute arreca la felicità, ma essere felici migliora la salute.
Una persona felice, a sua volta, è in grado di contribuire attivamente per il Bene della società, il buon funzionamento delle istituzioni sociali, economiche, politiche.
La soddisfazione dei bisogni di base è precondizione della felicità, ma non è sufficiente. E’ importante soprattutto che le risorse economiche siano equamente ripartite nella società.
La persona felice, inoltre, è anche più propensa ad aiutare il prossimo, a fare volontariato, ricevendo gratificazioni nel dare e aumentando ulteriormente la sua felicità.
Felici si nasce o si diventa?
Secondo lo psicologo Michael Fordyce la felicità dipende da fattori:
- genetici (15%);
- educativi (35%);
- ambientali (50%).
In base a ciò si può notare quanto ampio possa essere il margine su cui agire per mutare tale condizione.
Come diventare un po’ più felici
Secondo Fordyce, esponente della psicologia positiva, esistono delle condizioni fondamentali per costruire, riconoscere e vivere la propria felicità, che lui ha definito i “14 Fondamentali della felicità“:
- Essere più attivi e tenersi occupati
- Passare più tempo socializzando
- Essere produttivi svolgendo attività che abbiano significato
- Organizzarsi meglio e pianificare le cose
- Smettere di preoccuparsi
- Ridimensionare le proprie aspettative e aspirazioni
- Sviluppare pensieri ottimistici e aspirazioni
- Essere orientati sul presente
- Lavorare a una sana personalità
- Sviluppare una personalità socievole
- Essere se stessi
- Eliminare sentimenti negativi e problemi
- I rapporti intimi sono la fonte principale di felicità
- Considerare la felicita la priorità numero 1
A questi il nostro Metodo ArmoniaBenessere® aggiunge il 15° principio:
15. Riconoscere e coltivare la propria spiritualità.