Quando proviamo un forte dolore anche il cervello soffre
Di Anna Fata
Talvolta gli alti e bassi della vita possono mettere a dura prova la nostra resistenza psicofisica. La componente emotiva è la prima che in genere affiora. A volte le emozioni, specie di fronte a fatti imprevisti o molto gravi come ad esempio un lutto, una separazione, la perdita senza preavviso del lavoro, possono essere soverchianti. La sensazione di smarrimento, di confusione, di vuoto, di instabilità, di spaesamento possono essere assai intensi. In queste condizioni le emozioni prendono il sopravvento fino ad oscurare la capacità di ragionare e di trovare un senso a quanto sta accadendo.
In tutto ciò le capacità di reagire possono essere messe a dura prova.
Cosa accade quando proviamo un dolore emotivo molto forte?
I dolori molto forti hanno una loro risonanza anche nel corpo. Non a caso si parla di sensazioni viscerali. Spesso per esprimere questi vissuti si ricorre ad espressioni quali: cuore spezzato, crepacuore, cuore in gola, blocco allo stomaco, gelo interiore, tachicardia, senso di soffocamento.
In genere quando esprimiamo le nostre sofferenze ci riferiamo al cuore, ma in realtà prima di tutto è il cervello che soffre. Il cervello è forse il primo organo che reagisce di fronte ad un forte dolore ed è responsabile di tutte le reazioni emotive e fisiche che seguono. Per questo è importante essere consapevoli e comprendere tali manifestazioni per poterle gestire e ristabilirsi.
Secondo le più recenti ricerche effettuate con la risonanza magnetica funzionale queste sono le principali reazioni del corpo:
1. Il dolore emotivo viene vissuto come un dolore fisico:
I dolori emotivi molto intensi attivano nel cervello meccanismi simili a quelli che si verificano quando proviamo un dolore fisico. Anche i limiti di sopportabilità dei due sembrano essere molto simili. La differenza fondamentale tra i due, però, è che il dolore fisico raramente si mantiene sulla medesima intensità per lunghi periodi, quello emotivo, invece, può restare identico per giorni, mesi o anche anni. Questo è il motivo fondamentale per cui le sofferenze emotive possono essere così pervasive.
2. Si attivano i sintomi da astinenza:
Le sofferenze emotive profonde attivano nel cervello i medesimi meccanismi che si verificano quando le persone dipendenti entrano in crisi da astinenza da sostanze come la cocaina e gli oppioidi. I sintomi da astinenza, che in questo caso riguardano la perdita dell’amore, hanno un forte impatto sulla nostra abilità di pensare, concentrarci e in generale di svolgere tutte le azioni della quotidianità.
In queste situazioni è come se ci trovassimo effettivamente in uno stato mentale alterato. Per tale motivo può essere molto importante ricalibrare, almeno temporaneamente, la nostra esistenza tenendo conto di questo, magari evitando di prendere decisioni importanti o intraprendere azioni delle quali ci potremmo pentire in seguito.
3. I pensieri intrusivi ci bloccano:
Quando il dolore emotivo ci pervade, siamo invasi da pensieri disturbanti senza preavviso. Possono essere immagini, stralci di conversazioni, ricordi, eventi, o altro. Ogni volta in cui un pensiero intrusivo si affaccia ci fa perdere la concentrazione, ci distrae e soprattutto riattiva il dolore dentro di noi che a sua volta innesca i sintomi da astinenza.
Queste interruzioni possono verificarsi decine di volte ogni ora per questo è importante essere pazienti e tolleranti con se stessi, se le proprie performance, specie al lavoro, possono calare drasticamente.
Come reagire al dolore emotivo
Conoscere le dinamiche neurologiche che stanno alla base del nostro dolore emotivo ci può aiutare ad essere più rispettosi, compassionevoli e tolleranti verso noi stessi e quanto ci sta accadendo.
La forza di volontà a reagire ci può aiutare, ma oltre un certo limite non può andare e a volte può anche essere controproducente.
Offrirsi il giusto tempo per metabolizzare il dolore può essere la prima strategia utile a cui può fare seguito l’evitare di entrare in contatto con stimoli che possono riportare alla mente il nostro dolore. Ad esempio se abbiamo subito una separazione o divorzio può essere utile togliere l’amicizia all’ex partner sui social, rimuovere le fotografie che ci ritraggono come coppia, in casa, sul computer, sullo smartphone, liberarsi dal maggior numero di oggetti possibili che ci ricordano l’amato, allargare le amicizie a conoscenti non in comune alla coppia, frequentare luoghi alternativi a quelli in cui si andava insieme.
Anche imparare una tecnica di rilassamento o la Meditazione può aiutare a riappacificare la mente evitando di dare seguito ai pensieri ricorrenti, alle rimuginazioni e agli stati emotivi che ne conseguono.
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