Incentivi economici: come possono aiutarci a cambiare abitudini

Incentivi economici

Migliorare la qualità della vita è possibile con nuovi comportamenti

di Anna Fata

In genere una ampia parte dei nostri comportamenti accadono in automatico, senza pensarci. Sono il frutto di abitudini acquisite che magari per un periodo si sono rivelati utili ed efficaci, ma non sempre né necessariamente questo si riconferma nel tempo. Nonostante ciò, più o meno inconsapevolmente, non ci facciamo caso e perseveriamo.

Cambiare comportamenti, abitudini, consuetudini è sempre possibile, a qualsiasi età, in qualsiasi contesto, in ogni momento di vita. Per farlo è necessario dedicare attenzione, tempo, energia, motivazione. Dopo un maggiore o minore sforzo iniziale per superare la forza di inerzia, che non solo materialmente, ma anche psicologicamente ci spinge a restare nelle medesime condizioni in cui ci troviamo, il processo del cambiamento si innesca e ci può condurre a nuovi e più efficaci equilibri.

Come gli incentivi economici possono guidare i cambiamenti

Negli anni sono state effettuate numerose ricerche sull’utilità degli incentivi per motivare il comportamento, non solo nella psicologia, ma anche nell’economia. Per lo più sono stati esaminati gli effetti degli incentivi tangibili, soprattutto il denaro.

Ad esempio nelle aziende spesso i soldi vengono utilizzati per motivare i dipendenti a fidelizzarsi di più, essere più produttivi, soddisfatti e gratificati.

In realtà, si è constatato che gli incentivi esterni, contrariamente a quello che si potrebbe credere, possono ridurre la motivazione interna, che si manifesta quanto tendiamo ad agire in virtù della soddisfazione e del piacere intrinseco che sperimentiamo nell’attività in sé e per sé, a prescindere dal risultato.

Nella psicologia economica, nello specifico, i ricercatori sono orientati a comprendere come sia possibile alimentare i cambiamenti del comportamento tramite dei piccoli budget di denaro.

Come i soldi possono motivare i cambiamenti

Uri Gneezy, docente presso la University of California, San Diego’s Rady School of Management, ha scoperto che gli incentivi economici possono contribuire a modificare i nostri comportamenti. Nello specifico essi sono in grado di:

1. Creare le abitudini:

Avviare un processo di cambiamento di una abitudine può essere molto duro, perché si deve fronteggiare la forza di inerzia fisica e psichica che ci porta a restare nella condizione in cui ci troviamo. Le abitudini, in particolare, ci semplificano la vita perché in molti casi ci permettono di agire senza dover riflettere a lungo, liberando tempo, attenzione, energie che possono essere orientate altrove.

Gli incentivi economici, anche modesti, si è visto che, soprattutto nella fase iniziale di acquisizione di una nuova abitudine, possono aiutare molto in tale processo.

Al contrario, invece, quando una abitudine è già stata acquisita gli incentivi economici possono sortire effetti controproducenti.

Ad esempio, iniziare ad andare in palestra, stimolati da un piccolo budget finanziario può essere molto stimolante, ma inserirlo quando si frequenta già regolarmente può risultare disincentivante, perché sembra che spenga la motivazione interna per cui ci si allena.

Per coloro che, invece, frequentano la palestra solo saltuariamente l’incentivo economico risulta efficace per consolidare l’abitudine.

2. Infrangere le abitudini:

Gli incentivi economici si è visto che possono anche aiutare a interrompere una abitudine.

Ad esempio, da una ricerca condotta su un gruppo di donne fumatrici incinte è emerso che il 27% di loro è riuscito a smettere di fumare, grazie ad una gratificazione economica iniziale in forma di voucher per lo shopping.

3. Fornire degli incentivi in anticipo:

Effettuare un cambiamento, superare la forza di inerzia iniziale richiede grande motivazione, impegno, energia e la capacità di sapere rimandare nel tempo il godimento del raggiungere l’obiettivo. Questo rende più difficile decidere e poi compiere il primo passo, soprattutto quando perseverare in modalità già acquisite, anche se magari in parte disfunzionali, può comportare a suo modo dei benefici o piaceri. Ipotecare un beneficio concreto e attuale in cambio di uno presunto e auspicato nel futuro non sempre è abbastanza convincente per mettere in atto una variazione di comportamento.

A ciò si possono aggiungere le caratteristiche di personalità, ad esempio la scarsa forza di volontà, l’impazienza, la tendenza ad agire d’istinto, che possono fare propendere per modalità più orientate nell’immediato che non nel futuro.

Per rendere più agevole il processo del cambiamento può essere utile fornire le prime soddisfazioni derivate da tali variazioni il prima possibile. Questo si è visto che è capace di innescare e consolidare la motivazione, l’impegno, la dedizione, fondamentali soprattutto all’inizio.

Ad esempio, nel caso di una dieta restrittiva che prevede una forte limitazione di cibi poco sani, che però gratificano il palato subito, pare che possa essere efficace, per disincentivare tali acquisti, fornire la possibilità di vedere i propri programmi preferiti su una Pay Tv solo quando ci si attiene alle norme dietetiche.

4. Rimuovere le barriere:

Quando si vuole cambiare una abitudine di vita gli ostacoli economici possono rappresentare un serio deterrente.

Ad esempio, si è visto che fornire un abbonamento gratuito di sei mesi del valore di 140 dollari per frequentare una palestra ad un gruppo di studenti ne aumenta la probabilità di svolgere attività fisica fino a tre volte in più rispetto a coloro a cui non viene offerta tale opportunità. Non solo: oltre allo svolgimento di maggiore sport si è constatato che anche le performance accademiche sono migliorate in modo concomitante.

In conclusione, gli incentivi economici, se ben utilizzati e calibrati, possono essere decisivi per determinare una migliore qualità della vita e del lavoro. Grazie alle complesse dinamiche psicologiche sottostanti, essi possono influenzare in modo altamente positivo i nostri comportamenti e supportarci nell’acquisizione di nuovi equilibri psicofisici.

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