Cos’è l’intimità e come svilupparla

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I gesti d’intimità che fanno bene alle relazioni
di Anna Fata

Intimo è tutto ciò che sta dentro, che ci è molto vicino, interno, familiare, intrinseco.
Cosa c’è di più profondo e intimo se non.. noi stessi?
Già, perché la vera intima nasce e si alimenta proprio dal contatto con noi stessi, prima ancora che con l’altro.

L’intimità con l’altro non è altro se non una diretta emanazione, una estensione dell’intimità che abbiamo con noi stessi. Se non abbiamo una buona intimità con noi stessi, difficilmente possiamo averla con qualcun altro.

Al tempo stesso, avere una buona intimità con noi stessi non porta necessariamente a sviluppare intimità con chiunque. E’ sempre frutto di una scelta e di un deliberato impegno.

 

Cos’è l’intimità con l’altro

L’intimità è un processo che ha luogo nel tempo e che evolve con esso. E’ uno stato di apertura e vicinanza molto forte e profonda in cui entrambe le persone si svelano l’un l’altra, a rischio di apparire fragili, vulnerabili e in questo senso di essere feriti.

Senza intimità non esiste piena condivisione e si resta in una dimensione di controllo di sé e della relazione, o almeno ci si illude che possa accadere questo.

Per poter condividere intimità si deve essere sufficientemente coraggiosi e sicuri di se stessi da gettare ogni maschera protettiva, potersi manifestare per ciò che si è, poter sopravvivere anche se eventualmente si viene rifiutati, perché in fondo, l’accettazione di sé è abbastanza solida da non venire intaccata da una eventuale presa di distanza da parte dell’altro.

Esistono diversi tipi di intimità, alcuni possono anche coesistere tra loro.

 

Quali sono i tipi di intimità

I principali tipi di intimità che si possono verificare possono essere:

  • Cognitiva o intellettuale: si verifica quando due o più persone si scambiano pensieri, idee, opinioni. Se questo accade con apertura, agio, spontaneità, fluidità si verifica l’intimità
  • Emozionale: accade quando due o più persone si sentono a loro agio nel condividere emozioni e sentimenti, quando empatizzano tra loro, quando comprendono profondamente i vissuti dell’altro e li rispettano
  • Esperienziale o di attività: si verifica quando delle persone svolgono delle attività insieme in perfetta sinergia, magari silenziosa, ma come se ci fosse una sorta di orchestra interiore, tacita, implicita, condivisa che le porta ad agire all’unisono
  • Fisica o sessuale: è quella forse più comunemente intesa, tipica delle situazioni di coppia, o almeno quelle ideali. Non è necessariamente legata all’atto sessuale, ma ad una ampia serie di attività sensoriali, dalla semplice stretta di mano, alla pacca sulla spalla, al bacio, alla carezza. Da ciò si comprende che si può essere in intimità, ma senza condividere attività sessuale, così come si può praticare sesso senza intimità.

 

Quali sono le barriere all’intimità

Alcuni fattori possono ostacolare lo sviluppo dell’intimità tra le persone:

  • Comunicazione: avere idee distorte circa la natura dell’intimità, ciò che essa realmente sia, avere pregiudizi in merito, giudicare il desiderio dell’altro di essere in intimità può rappresentare un forte freno all’espressione reciproca
  • Tempo: l’intimità richiede tempo per essere coltiva. Non dedicarne a sufficienza impedisce ad essa di manifestarsi
  • Consapevolezza: se le persone coinvolte non sono abbastanza consapevoli dei loro pensieri, emozioni, comportamenti, ecc., difficilmente riesco a comprendere l’altro, mettersi nei suoi panni, accettarlo e accoglierlo
  • Timidezza: il disagio verso la propria interiorità, l’insicurezza, il giudizio di sé, e di riflesso dell’altro, possono ostacolare la propria apertura verso l’altro
  • Recitare un ruolo: non essere disposti a mettere da parte i ruoli recitati, le maschere, le corazze, impedisce lo svelamento autentico di sé e anche dell’altro, che si sente come di fronte ad un muro.

 

Quali sono i fattori che stimolano l’intimità

Esistono alcuni elementi che possono stimolare la coltivazione dell’intimità:

 

* Essere sicuri interiormente

Fidarsi di quel che si prova, si sente, si percepisce, si vive, conduce a ricercare e attrarre interlocutori e partner che sono in sintonia con noi, che sono disposti ad ascoltarci, accoglierci, rispettarci e di cui potersi fidare. La fiducia è fondamentale per la coltivazione dell’intimità.

* Non aspettarsi nulla da fuori

Sentirsi autonomi, indipendenti, completi in sé permette di offrire se stessi, la propria persona come portatrice di valore, senza rappresentare un peso né una minaccia per il prossimo che si sente rassicurato e libero a sua volta di esporsi ed esprimersi.

* Parlare chiaramente

Esporre le proprie sensazioni, emozioni, motivazioni, dipanare ogni dubbio, contrasto, aiuta a non lasciare nodi in sospeso che alla lunga possono sommarsi e allontanare le persone.

* Responsabilità

Assumersi la responsabilità di quel che si dice, si sente, si prova, si condivide, delle proprie azioni e reazioni sgrava l’altro di pesi, colpe, responsabilità che in realtà non gli appartengono e lo rendono libero di condividere quel che si sente, a secondo del momento, luogo, tempo, persona che ha di fronte.

* Intenzioni e obiettivi condivisi

Avere una meta ben precisa a cui entrambi i partner contribuiscono aiutano a coltivare attivamente e costruttivamente l’intimità.

* Strategie definite

Oltre agli obiettivi chiari, definiti, raggiungibili e condivisi può essere utile adottare delle strategie ben chiare per raggiungerli. Luoghi, tempi, modalità, ruoli, possibili ostacoli, come risolverli, elementi facilitatori, sono alcuni tra gli elementi che può essere opportuno definire.

* Evitare le distrazioni

L’intimità ha bisogno di attenzione, presenza piena, disponibilità totale per potersi sviluppare. Telefoni, radio, televisioni accese, luoghi affollati, musica a tutto volume possono essere elementi distraenti che impediscono l’ascolto e lo svelamento reciproco.

* La vita sessuale

A volte questo tipo di condivisione stimola l’intimità, altre volte no. E’ fondamentale trovare un accordo comune su questo punto che sia rispettoso della sensibilità di entrambi i partner.

* Onestà

Saper esprimere tutto quello che si ha dentro, con rispetto e sensibilità è uno dei cardini per coltivare l’intimità insieme all’accogliere le confidenze dell’altro con altrettanta apertura e non giudizio.

* Contatto fisico

Rappresenta una forma di comunicazione, condivisione, presenza, cura, apprezzamento, sostegno che può alimentare l’intimità.

* Presenza

Anche solo la mera presenza, attenta, silenziosa, rispettosa, empatica può aiutare l’intimità.

* Gratitudine

Essere grati all’altro che è disposto a condividere la sua interiorità valorizza tale gesto, invita a fare altrettanto e a investire nella relazione.

 

Perché fa bene l’intimità

L’intimità, dunque, con le dovute accortezze, tempo, pazienza, energia, si può coltivare, dipende solo da noi.

L’intimità pare che aiuti a superare il senso di solitudine, l’ansia, le insicurezze, fa sentire sostenuti, compresi, accettati, amati e rappresenta una motivazione in più per continuare a prendersi cura di sé, migliorare la salute, le difese immunitarie. Se coltivata fin da piccoli pone le basi affinché questo avvenga e si sviluppi ancor di più nell’età adulta.

Ad ogni modo, a qualsiasi età è possibile iniziare, se lo si vuole.

 

Per approfondire leggi il libro “Amore Zen

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