Invecchiare con successo è possibile: ecco come fare
di Anna Fata
Letteralmente vecchio è ciò che ha molti anni ed in quanto tale viene opposto a giovane. E’ un processo che negli esseri umani inizia col nascere, attraversa diversi stadi, e culmina col morire.
Negli anni l’invecchiamento e i processi ad esso relativi sono stati molto analizzati, indagati, in parte anche conosciuti secondo diversi approcci: psicologico, filosofico, sociologico, spirituale, religioso, economico, scientifico, medico, biologico, nutrizionale.
Si tratta di una dimensione di vita che attiene a tutti noi, alla nostra umanità, che ci piaccia o meno. Nel tempo, nelle diverse culture, ambienti, localizzazioni geografiche, estrazioni sociali i vissuti, le emozioni, i pensieri, le modalità in cui ci si è rapportati all’invecchiamento sono state le più disparate, a volte anche opposte e contraddittorie.
Il mito di voler restare giovani per sempre è in ampia parte sussistito negli anni e nelle culture, e i tentativi della ricerca umana, sociale, scientifica ha cercato di compiere diversi passi in tale direzione.
E’ possibile contrastare l’invecchiamento? Oppure si tratta di imparare a invecchiare bene, in salute, gioia, serenità? Nel caso, come fare?
L’invecchiamento come fisiologico processo di vita
L’invecchiamento è parte integrante del ciclo di vita dell’essere umano. Per il solo fatto di essere nati, siamo soggetti ad una evoluzione e decadimento, fin da subito, anche se talvolta possiamo esserne poco consapevoli.
Quello che può fare la differenza tra le persone, oltre alle predisposizioni genetiche, familiari, ambientali, economiche vi è il modo interiore di reagire e affrontare tale cammino, che può avere effetti altamente impattanti sia per il corpo, sia per la mente.
Erickson si riferisce all’invecchiamento come periodo in cui la sfida principale consiste nella mediazione tra integrità e disperazione. E’ una fase in cui le persone si guardano alle spalle, osservano la loro vita trascorsa, si sentono più o meno soddisfatte di quanto hanno compiuto, nutrono gioie, dolori, sensi di colpa, nostalgie, rimorsi, rimpianti, appagamenti, compiacimenti.
Baltes e Baltes analizzano l’invecchiamento in termini di risorse, nella fattispecie interne ed esterne. Sapersi affidare ad esse può fare la differenza nel cogliere le opportunità che tale momento esistenziale può comportare e sapervisi adattare al meglio.
Rowe e Kahn distinguono un invecchiamento di successo da uno normale sulla base di tre fattori: bassa probabilità di ammalarsi e di avere delle disabilità, elevate capacità fisiche e cognitive, impegno attivo nella vita quotidiana del mondo, soprattutto sui fronti relazionale e professionale. Un buon invecchiamento si fonda a questo proposito su fattori sia oggettivi, sia soggettivi.
Anche Pruchno si allinea in parte a questa prospettiva secondo la quale un invecchiamento di successo si basa su due dimensioni indipendenti, ma correlate, il successo soggettivo e quello oggettivo.