I sintomi della carenza di motivazione
Inizi un ampio numero di attività, ma dopo un po’ tendi ad interromperle?
Ti immergi nelle nuove attività, ma poi perdi velocemente l’entusiasmo?
Ti senti poco coinvolto in ciò che fai al lavoro?
Senti che stai lavorando solo per i bonus e le gratificazioni economiche che ti vengono date?
Ti senti poco libero di scegliere autonomamente i tuoi obiettivi?
Fai fatica a coinvolgere i tuoi collaboratori nei tuoi progetti aziendali?
Forse hai un problema di motivazione.
Cos’è la motivazione
La motivazione è lo stato interiore che permette di attivare, dirigere, mantenere il comportamento verso una meta. La motivazione può essere intrinseca o estrinseca. La motivazione intrinseca entra in gioco quando ci si impegna in un’attività che si percepisce gratificante e soddisfacente in se stessa, in cui ci si sente abili, competenti e capaci. La motivazione estrinseca sorge quando ci dedica ad un’attività per scopi che sono esterni ad essa, ad esempio una lode, un riconoscimento pubblico, un buon voto, una ricompensa economica o per evitare situazioni spiacevoli come ad esempio una critica, una punizione, una retrocessione professionale.
Quando la motivazione al lavoro è esclusivamente estrinseca, dettata dal riconoscimento pubblico, i bonus, le gratificazioni economiche, quando si lavora su mansioni troppo complesse oppure semplici, degradanti, umilianti, quando non c’è coinvolgimento attivo nella definizione degli obiettivi, quando le mansioni non sono chiaramente comunicate, vengono a mancare in ampia parte il piacere, la soddisfazione di svolgere l’attività in se stessa, si perdono il senso di competenza, padronanza, realizzazione personale. Si finisce così per lavorare solo per lo stipendio a fine mese, per compiacere il datore di lavoro, per mantenere le relazioni con i colleghi e in generale il posto di lavoro.
I rischi della demotivazione
Un lavoratore demotivato è una enorme perdita economica per l’azienda, oltre che per se stesso. Un lavoratore demotivato:
- si ammala più spesso,
- compie più errori nel suo lavoro,
- è maggiormente conflittuale con i superiori e con i colleghi,
- tende a cambiare posto di lavoro più di frequente rispetto ad un lavoratore soddisfatto e realizzato.
Come stimolare la motivazione
Saper motivare se stessi e i propri dipendenti è un’abilità fondamentale per un leader. Questa abilità si può apprendere.
Fare leva sulla motivazione interiore, più che su quella esteriore, adottare le modalità comunicative più adeguate per coinvolgere le persone, fare leva sulle emozioni positive e costruttive, creare uno spirito di squadra e al tempo stesso incoraggiare autonomia e responsabilità, definire chiaramente obiettivi, ruoli, mansioni, tempi e luoghi, valorizzare la crescita personale e professionale di se stessi e dei dipendenti sono alcuni dei segreti fondamentali per diventare un leader motivante e motivato.