I sintomi dell’obesità
Tendi a mangiare più per un senso di vuoto, solitudine, paura, rabbia che non per fame?
Ti senti confuso relativamente alle tue emozioni?
Mangi molto di frequente, soprattutto al di fuori dei pasti?
Ogni volta che hai un problema, una preoccupazione ti rivolgi al cibo?
Ti senti dipendente dal cibo?
Hai provato tante volte a seguire una dieta dimagrante, ma senza successo?
Forse soffri di obesità psicogena.
Cos’è l’obesità psicogena
L’obesità psicogena o iperalimentazione psicogena, secondo la classificazione ICD 10 (International Classification of Diseases), si caratterizza per un marcato aumento di peso in assenza di cause mediche che lo giustifichino. Il cibo viene visto come compensazione a vissuti di ansia, depressione, vuoto, è un modo per nascondersi, rafforzarsi, difendersi, distrarsi, riempirsi, regredire e al tempo stesso punirsi e autodistruggersi. Fastidio, colpa, sovrappeso sono le conseguenze.
Si ipotizza che sia una modalità appresa fin dall’infanzia, in famiglia, quando il cibo veniva utilizzato come risposta ad ogni problema. Questo porta all’incapacità di distinguere i bisogni fisici da quelli psicologici.
Le complicanze dell’obesità
Se non curata tempestivamente, con un approccio multidisciplinare, medico e psicologico, può cronicizzarsi e portare:
- continui oscillazioni del peso corporeo,
- inefficacia di qualsiasi dieta,
- calo dell’autostima e dell’autoefficacia,
- aumento del senso di colpa, vergogna, rabbia, paura,
- dipendenza dal cibo e dall’atto dell’alimentarsi,
- perdita dei legami affettivi, amicali, famigliari,
- ridotta durata della vita.
L’obesità psicogena si può curare, con una equipe di professionisti, medici e psicologi. E’ importante un’azione tempestiva, in modo da prevenire un aggravamento lesivo della salute psicofisica.