Sapere perdonare: 5 qualità personali che ci rendono più inclini all’indulgenza

Perdonare

Come imparare a perdonare e vivere più sani e felici

di Anna Fata

Perdonare oggi sembra essere qualcosa che in ampia parte è passato di moda. Oggi sembrano essere molto più diffusi, semplici e immediati ira, odio, risentimento, rancore, rabbia, vendetta, tutti aspetti agli antipodi rispetto al perdono.

Nel tempo, soprattutto sul piano psicologico, si è tentato di delineare una definizione del perdono e del perdonare, ma non si è arrivati ad una prospettiva condivisa pienamente da tutti.

Su un fronte ancestrale ricordare i torti, gli oltraggi, gli attacchi, le ferite subite aveva un valore adattivo, finalizzato alla sopravvivenza. Nella nostra evoluzione ci ha permesso di evitare di ricadere nelle medesime trappole, di mantenerci in vita, o di non essere ostracizzati dalla società nel caso fossimo stati noi a ledere il nostro prossimo.

Decidere coscientemente se, quando, dove, come, chi perdonare, quindi, può rappresentare una scelta ragionevole e adattiva.

Cos’è il perdono

In senso ampio e generale, secondo Wikipedia il perdono si può definire come:

“la cessazione del sentimento di risentimento nei confronti di un’altra persona; è quindi un gesto umanitario con cui, vincendo il rancore, si rinuncia a ogni forma di rivalsa di punizione o di vendetta nei confronti di un offensore. Per estensione ha il valore d’indulgenza verso le debolezze o le difficoltà altrui, oppure di commiserazione o di benevolenza”.

In senso etimologico perdonare comporta condonare, rinunciare completamente alla vendetta, assolvere dalla pena, rimettere una colpa, obliare un’offesa.

Psicologicamente il perdono è un processo che può richiedere più o meno tempo, che consente di liberarsi dalla rabbia, dall’astio, dall’odio e di rappacificarsi nel profondo. E’ il frutto di una scelta deliberata e consapevole che si attua prima di tutto per se stessi prima ancora che per l’altro.

E’ la capacità di accettare quanto accaduto, di evitare di rimuginarci sopra di continuo, di lasciare andare le emozioni negative associate ai ricordi, di sviluppare empatia e compassione per chi ci ha urtati o feriti.

I benefici del perdonare

Perdonare, però, non è un processo semplice, automatico, immediato né, verosimilmente, sempre e comunque alla portata di tutti in ogni momento della propria vita. Ci sono momenti della vita in cui non si è proprio in grado di perdonare e altri in cui si può essere più disponibili. Esistono anche delle caratteristiche di personalità che ci possono rendere più o meno inclini ad esso.

Pur con le maggiori o minori possibilità e inclinazioni, una via d’uscita, in ogni caso, è sempre possibile, anche perché perdonare fa bene alla nostra salute, quindi, tutto sommato, può valerne la pena.

Numerose ricerche scientifiche hanno messo in luce che perdonare può diminuire i livelli di ansia, stress, depressione, rabbia, può aumentare le emozioni positive, compresa la felicità, la gentilezza, il senso di connessione, può rafforzare le difese immunitarie, ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, migliorare le relazioni sociali, coniugali e parentali.

I presupposti del perdono

Esistono delle condizioni che possono favorire il processo del perdono. Tra queste vi è la riparazione che comporta qualche forma di scusa, di dispiacere, unita alla rassicurazione che quanto accaduto non si ripeterà mai più e al tentativo di rimediare al danno creato.

Secondo Glenn Geher, Professore di psicologia presso la State University of New York, però, esistono anche delle circostanze che possono ostacolare il perdono, in particolare quando la trasgressione è ingente ha danneggiato in modo profondo e personale un individuo.

In questi casi può essere veramente difficile perdonare, anche a fronte di scuse genuine, sincere e di gesti concreti di riparazione. Questo, però, non significa che sia un processo impossibile.

Quali caratteristiche di personalità favoriscono il perdono

Il professor Geher e i suoi collaboratori hanno anche scoperto che esistono delle caratteristiche di personalità che ci possono rendere più inclini al perdono.

Le qualità personali che ci possono predisporre maggiormente al perdono sono:

  1. Amicalità e amore: coloro che sono inclini agli altri in modo positivo, che spiccano nelle loro capacità di amare il prossimo, che riescono ad andare d’accordo con gli altri sono più facilitati a perdonare
  2. Stabilità emotiva: chi è più in grado di controllare le proprie emozioni ed impulsi e non si lascia eccessivamente andare a quelle negative riesce a perdonare meglio
  3. Orientamento all’altro: la focalizzazione sul benessere altrui è direttamente proporzionale alle proprie predisposizioni al perdono
  4. Autenticità con gli altri: le persone che più sono sincere, oneste, trasparenti, che meno indulgono nella manipolazione degli altri, nel loro utilizzo del prossimo per le proprie finalità sono più propense al perdono
  5. Empatia: chi ascolta, sente, si sintonizza, rispetta le emozioni e i vissuti altrui pare che sia anche maggiormente in grado di comprendere le ragioni dei comportamenti altrui, compresi i torti e le trasgressioni e di perdonarli.

In sintesi: come perdonare

Sintetizzando, non sempre e non per tutti è possibile perdonare. Esistono momenti, circostanze, situazioni e persone in cui questo processo può essere molto difficile, al limite quasi dell’impossibile.

Per poter perdonare possono essere di grande aiuto: le scuse da parte di chi ha commesso il torto, dei tentativi concreti di rimediare alla situazione creata, l’impegno a non perpetrare più tale comportamento lesivo, e le caratteristiche di personalità della persona che si trova a dover concedere l’indulgenza.

Anche se non sempre né per tutti è uguale la propria disponibilità al perdono è anche verosimile che, di tanto in tanto, qualche spiraglio si può aprire nella vita interiore di ciascuno di noi, volendo. Questo processo, infatti, ha un valore liberatorio, salvifico, soprattutto per chi lo esercita, ancora più che per chi lo riceve, ne beneficia la sua salute psicofisica e le relazioni in generale, per questo forse può valere la pena investirci del tempo e delle energie.

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