Come comprendere se proseguire o meno la tua relazione col partner
Di Anna Fata
Tutte le relazioni attraversano periodicamente dei momenti di serenità, di gioia, di leggerezza, e altri di dolore, di sofferenza, di tensioni e discussioni. Nulla di male di per sé. I problemi possono sorgere quando i momenti di difficoltà superano in quantità e qualità quelli di serenità e quando le situazioni problematiche non vengono correttamente affrontate e risolte, si sedimentano e sommano tra loro nel tempo fino a diventare pressoché insormontabili.
Una relazione può comportare un enorme potenziale costruttivo per noi, può aiutarci a fare emergere il meglio di noi stessi, può permetterci di farci sentire realizzati, soddisfatti, in pace con noi stessi, col partner, col mondo. Nella misura in cui ciascuno si esprime liberamente, pur nel rispetto e nella tolleranza, permette anche all’altro di fare altrettanto.
Talvolta, però, questo potenziale costruttivo e creativo non emerge e lascia il posto ad un pericoloso processo di auto ed etero distruzione. In questi casi i partner mettono in atto sottili dinamiche di attacco reciproco che passa attraverso invidie, asti, rancori, rabbie, attacchi diretti e indiretti che creano un ambiente tossico in cui l’amore non può fiorire e alla lunga la relazione finisce con l’abortire.
Paradossalmente, esistono relazioni che continuano nonostante questo clima ostile in quanto i partner sono in grado di restare insieme solo a queste condizioni in quanto sono le uniche che nella loro vita, presente e passata, hanno conosciuto. Anche se le persone fanno male a se stesse e al partner di continuo è proprio questa dinamica che li mantiene unite.
Perché alcune relazioni continuano nonostante il loro carattere distruttivo?
Ciascuno di noi all’interno di una relazione tende a ripetere degli schemi di comportamento che ha appreso nell’infanzia. Sono immagini interiorizzate, a volte in parte inconsce o subconsce, che tendono ad essere ripetute senza che ce ne rendiamo pienamente conto. Il risultato appare particolarmente evidente e doloroso quando sfocia nelle relazioni con forte componente auto ed etero distruttiva.
Al limite, anche quando si cambia partner, anche quando si crede che ogni volta, soprattutto all’inizio, sarà diverso, poi sistematicamente le condizioni che si creano tendono a ricalcare i modelli comportamentali che abbiamo interiorizzato e riportarci nel dolore che fin troppo bene ormai conosciamo.
Anche decidere di non legarsi sentimentalmente più ad alcun partner può rappresentare un compromesso parziale che non risolve il nostro problema di fondo: l’incapacità di amare e di lasciarci amare. Avviare e coltivare una relazione, giorno dopo giorno, con impegno, motivazione, dedizione, convinzione, ci espone ad affrontare, e potenzialmente superare, le ferite primarie che la maggior parte di noi nel profondo, a vari livelli, ha: il timore di svelarsi, di abbandonarsi all’altro, di essere lasciato, ferito, umiliato, non accettato, giudicato, respinto.
Come capire se è ora di prendersi una pausa dalla relazione in corso?
Rinunciare in toto alle relazioni abbiamo capito che non è una soluzione valida dei nostri problemi, così come non sempre lo è passare continuamente da un partner all’altro sperando che ogni volta sia la volta buona. A volte può essere sufficiente prendersi del tempo per osservare e riflettere sulla relazione attualmente in corso, comprendere che cosa rappresenta per noi, come ci fa sentire, cosa desideriamo, come ci comportiamo e se e cosa, eventualmente, possiamo fare per modificarne il corso in modo costruttivo e utile per il benessere nostro e dell’altro.
5 Indizi per capire se prenderti una pausa dal partner
A seguire 5 motivi che ci possono fare propendere per una pausa dalla relazione in corso:
1. Interrompere bruscamente la relazione può riattivare traumi già vissuti
Schemi già sperimentati di vicinanza, confidenza, fiducia che si infrangono improvvisamente possono riportare alla memoria, conscia o inconscia, momenti già vissuti in precedenza, specie nell’infanzia. Queste situazioni, se non affrontate e superate correttamente, possono turbare fortemente l’equilibrio personale e creare grande dolore fine a se stesso. Prendere una pausa, invece, può aiutare a fare chiarezza dentro se stessi, evitando o minimizzando la quota di dolore e disagio da affrontare.
2. Le relazioni disfunzionali ci impediscono di fiorire al meglio come persone
Ciascuno di noi ha le sue potenzialità, i suoi talenti, molti dei quali tendono a restare latenti. Essi possono emergere quando ci si trova nelle condizioni ottimali per esprimersi liberamente e realizzarsi, come può accadere all’interno di una relazione affettiva. Se però la relazione è disfunzionale questo difficilmente accade. Al contrario, una relazione fortemente problematica può arrivare a limitare molto l’espressività e la realizzazione personale finendo con l’indirizzare le energie creative e costruttive verso una pericolosa auto ed etero distruzione sadomasochista.
3. Le relazioni disfunzionali possono interferire con i percorsi di terapia e crescita personale
Talvolta una relazione problematica può risultare talmente paralizzante che può trattenere una persona dal chiedere aiuto oppure ostacolarla in tale percorso una volta in cui si decide di farsi aiutare. In queste situazioni si viene creare una sorta di stallo, di circolo vizioso all’interno del percorso di cura, terapia o crescita personale in cui la persona continua a rivangare sensi di colpa, recriminazioni, rimuginazioni, evitando attentamente di cercare di comprendere il significato sottostante dei suoi comportamenti, gli schemi di pensiero e di azione, il senso stesso della relazione. Prendersi una pausa dalla relazione può aiutare a sbloccare il proprio processo terapeutico in modo da essere più consapevoli e lucidi sul da farsi successivo.
4. La relazione insana può tenerci lontano dal fare quello che si vuole veramente
Una relazione priva di valore costruttivo può assorbire molto tempo ed energie fisiche, mentali, emotive, può minare le relazioni con gli amici, la famiglia d’origine, il rendimento professionale, può interferire con il soddisfacimento dei propri bisogni di base, può allontanarci dai nostri veri valori e dal loro perseguimento concreto. Prendersi una pausa dalla relazione può aiutare a fare chiarezza della situazione in cui ci si trova e a capire dove si desidera incamminarsi, come, quando, con chi, perché.
5. Costringersi in una relazione può farci perdere l’occasione di trovarne altre più costruttive
In uno stato di assorbimento di tempo, energie, distrazione, malessere generale possono non solo mancare concretamente le occasioni per conoscere nuove persone con cui eventualmente avviare una relazione, ma anche se si presentassero, può essere difficile riconoscere il potenziale positivo di queste situazioni.
Oppure, all’opposto, se ci si trova in una relazione disfunzionale e si coglie un’opportunità al volo per una nuova relazione, lo stato di confusione interiore, malessere, disagio possono offuscarci la lucidità al punto tale da non riconoscere che la nuova relazione è molto simile a quella già in corso e come tale non può essere in grado di apportare un miglioramento nella propria vita affettiva nel lungo periodo.
Prendersi una pausa dalla relazione in corso può essere funzionale a creare una chiarezza interiore relativa alle proprie modalità interiori, a cosa si sta facendo per perpetrare una relazione che non fa stare bene e per comprendere quali strade alternative, eventualmente, ci potrebbero essere.
Per concludere: trovarsi in una relazione che non ci fa stare bene ci sottrae lucidità, chiarezza, obiettività. Ci rende confusi circa i propri sentimenti, emozioni, pensieri, valori, priorità, obiettivi. Prendersi una pausa dalla relazione in corso, senza necessariamente concluderla, ci offre un periodo di calma, di tranquillità interiore, di distacco che ci permette di riconquistare lucidità interiore che ci può aiutare a decidere il meglio per noi e per la relazione in corso.
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