Proprietà e benefici delle fave

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Benefici, controindicazioni e ricette con un legume di stagione
di Anna Fata

Cos’è la fava

E’ una pianta della famiglia delle Leguminose. Con il termine fava ci si riferisce ai semi grossi e schiacciati di colore verde brillante, all’interno di un baccello. E’ una piante originaria dell’Africa del nord e dell’area del Mediterraneo e si usava per l’alimentazione già 5000 anni fa.
Venne esportata in America grazie a Cristoforo Colombo.

Oggi viene prodotta prevalentemente in Italia, Germania, Cina, Marocco. In commercio si trova sia fresca, dal colore verde, sia secca, dalla tonalità bianca o gialla chiara.

In relazione alla grandezza del seme si distinguono quattro varietà botaniche: paugyuga, dal seme assai piccolo, di origine indiana; minor beck o favino, dal baccello corto e peso di 1000 semi inferiore a 700 grammi: equina pers o favetta, dal baccello allungato e peso di 1000 semi tra 700 e 1000 grammi; major harz, con semi grossi, baccello lungo, peso di 1000 semi superiore a 1000 grammi.

La fava contiene: potassio, magnesio, ferro, selenio, rame, zinco, proteine, fibre, vitamine A, B1, B2, B3, B5, B6, C, E.

 

Benefici

La fava è il legume meno calorico, è utile contro l’anemia, la stitichezza, per depurare l’intestino, innalza i livelli dopamina nel cervello, contrastando il morbo di Parkinson, è tonica, diuretica, antiossidante, riduce i livelli di colesterolo, della pressione sanguigna, è antitumorale, specie a vescica, stomaco, fegato, colon, e antileucemico.

 

Controindicazioni

La fava è proibita in caso di favismo, una malattia del sangue conseguente non solo al consumo di fave, ma anche all’inalazione della pianta stessa in fiore. Si stima che il 35% delle popolazioni mediterranee soffra di tale disturbo.

 

Idee di consumo

Le fave sono ideali da essere consumate cotte al pomodoro e la maggiorana, in una calda e profumata minestra, oppure si possono lessare insieme ad una patata, si frullano e si raddensano per formare un gustosissimo purè da condire con un pizzico di pepe nero, un filo d’olio extravergine di oliva, se gradita una spolverata di pecorino stagionato, adagiato su un letto di crostini caldi e croccanti aromatizzati all’aglio.

 

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