Strategie pratiche per fare in modo che i buoni propositi diventino realtà
di Anna Fata
Ci sono momenti della vita in cui, più di altri, si effettuano dei bilanci, si creano nuovi propositi e ci si impegna per tentare di realizzarli. La fine di un anno e l’inizio di uno nuovo, ad esempio, è uno di quei momenti in cui questo accade con maggiore frequenza e intensità.
Secondo le ricerche di Mark Griffith della Nottingham Trent University pare che circa la metà delle persone formuli uno o più buoni propositi per il nuovo anno, ma meno del 10% riesce a portarli avanti per più di pochi mesi.
Quali sono i cambiamenti più ambiti?
Tra i cambiamenti più frequenti che ci si propone di raggiungere ci sono:
- Perdere peso
- Fare più esercizio fisico
- Smettere di fumare
- Risparmiare denaro.
Perché non si raggiungono gli obiettivi?
Tra le motivazioni per cui non si raggiungono gli obiettivi che ci si propone ci sono:
- Obiettivi irrealistici, troppo radicali
- Sindrome della falsa speranza, caratterizzata da aspettative irrealistiche su velocità, entità, agevolezza e conseguenze del cambiamento
- Perdita della motivazione, frustrazione, stanchezza
- Persone intorno che demotivano, criticano, inducono a perpetrare le vecchie abitudini.
Come realizzare concretamente i buoni propositi?
Per concretizzare i buoni propositi d’inizio anno, e non solo quelli, è fondamentale cambiare il proprio modo di pensare. Nello specifico, sarebbe opportuno:
- Essere onesti con se stessi: riconoscere quali sono le proprie potenzialità, cosa si può ambire, e quali sono i propri limiti, cosa proprio non si otterrà mai
- Riconoscere i propri valori, le priorità, ciò che sta veramente a cuore e per cui si è disposti ad impegnarsi, nonostante la fatica, le resistenze, le difficoltà
- Fare in modo che i propositi siano sempre positivi, mai negativi, cioè non focalizzarsi su quel che non si vuole fare, essere, dire, ma quel che si desidera e ci si vuole impegnare a fare, essere, dire
- Iniziare subito: più si rimanda, più le resistenze aumentano
- Essere realisti: prendere decisioni che si sa di poter portare avanti e che sono pratiche
- Fare una cosa alla volta: suddividere gli obiettivi complessi in sotto obiettivi, fare una cosa alla volta, iniziare la successiva solo quando si è terminata la precedente
- Concedersi tempo: le nuove abitudini per potersi consolidare hanno bisogno di tempo, così come ne è necessario per sradicare quelle vecchie
- Definire obiettivi SMART: Specific (Specifici), Measurable (Misurabili), Achievable (Raggiungibili), Realistic (Realistici), Time Related (definiti nel Tempo)
- Rendere preciso e concreto ogni passo che si compie: es. non “Voglio dimagrire 10 chili”, ma “Voglio dimagrire 1 kg alla settimana, per 10 settimane” . specificare poi ulteriormente oltre a cosa, anche come, dove, quando, con chi, perché
- Focalizzarsi sul processo, oltre che sull’obiettivo, ancor più se di lungo termine e apprezzare quel che si consegue in itinere
- Visualizzare se stessi nel futuro, quando si avrà raggiunto l’obiettivo, nel modo più preciso e concreto possibile, percependo come ci si sente, si pensa, si vive, si aprla, si agisce, dove, come, con chi, quando
- Raccontare a qualcuno le proprie scelte: cambiare abitudini può essere difficile. Condividere con qualcuno i propri propositi può aiutare in caso di difficoltà
- Condividere con qualcuno il proprio percorso: appartenere ad un gruppo, una comunità di persone che condividono i medesimi intenti può essere di grande sostegno e motivazione reciproca
- Accettare eventuale cadute: il cambiamento richiede tempo, impegno, pazienza, perseveranza. le abitudini tendono a radicarsi per questo è possibile, a volte, ricadere in esse.
Per approfondire, leggi il libro: “Vivere e lavorare meglio“