Intervista a Davide Sisto sul senso del vivere e del morire oggi
di Anna Fata
Oggi viviamo sempre più in un contesto sociale, culturale, mediatico, comunicativo, medicale, clinico in cui la malattia, la morte sono anestetizzate, parcellizzate, e, al limite, per certi versi nascoste, mimetizzate, camuffate, fino quasi a predire una sorta di assenza. Restiamo nel dubbio, c’è un alone, uno spettro, un non detto, un non dicibile, non rivelabile.
Tutto questo, talvolta, si estende fino al punto limite quasi da porci un dubbio amletico: siamo diventati immortali? Abbiamo trovato, forse finalmente, il siero, la soluzione, lo strumento magico per sopravvivere alla nostra fine, alla nostra scomparsa definitiva, nella materia, nella mente, nell’anima?
Se e come si inseriscono la malattia, la sofferenza, il dolore, la morte nella nostra esistenza quotidiana? Esiste ancora un loro spazio, un tempo, una dignità di esistere? Quale è la nostra disposizione fisica, mentale, emozionale di fronte a queste sfere esistenziali?
Se e come in nuovi mezzi di comunicazione, di cui costantemente ci avvaliamo e in cui siamo immersi hanno forgiato (e noi stessi forgiamo) le nostre culture intellettuali, emozionali, etiche, morali in materia di conclusione della nostra vita?
Di questo e molto altro abbiamo discusso con Davide Sisto.
Davide Sisto è Tanatologo, Scrittore, assegnista di ricerca in Filosofia presso l’Università di Trieste, docente a contratto presso l’Università di Torino e presso il Master “Death Studies & the End of Life” dell’Università di Padova. Tra i suoi libri più recenti ricordiamo: Lo specchio e il talismano. Schelling e la malinconia della natura (AlboVersorio 2009); Narrare la morte. Dal romanticismo al postumano (ETS 2013); La morte si fa social. Immortalità, memoria e lutto nell’epoca della cultura digitale (Bollati Boringhieri 2018), Ricordati di me. La rivoluzione digitale tra memoria e oblio (Bollati Boringhieri 2020). Il suo ultimo libro si intitola Porcospini digitali. Vivere e mai morire online (Bollati Boringhieri 2022).