8 Strategie per rassicurare tuo figlio sul Coronavirus

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Come rasserenare i propri figli in tempi di Coronavirus
di Anna Fata

In questo periodo molto complesso e travagliato di epidemia da Coronavirus siamo costantemente bombardati da una infinità di notizie e informazioni in merito. Alcune sono corrette, utili e precise, altre meno, altre deliberatamente false.

Al di là della loro presunta verità e scientificità, le fonti di informazione devono essere sempre accuratamente selezionate per la loro affidabilità. Inoltre, in aggiunta ai contenuti, quello che conta molto per l’impatto cognitivo, emotivo e comportamentale a cui possono dare luogo, i fatti e le informazioni dovrebbero essere trasmessi con toni pacati, calmi, per quanto possibile e non scandalistici, esagerati, tesi ad alimentare emozioni e sentimenti negativi, nonostante l’indubbia drammaticità del momento.

L’impatto negativo che può derivare a livello individuale, familiare, sociale, politico, economico può essere devastante. Per certi versi, al limite, anche peggiore rispetto ai fatti oggettivi.

La fascia di persone maggiormente a rischio di subire l’impatto comunicativo catastrofico ed eccessivamente emozionale dei media attuali è rappresentata dalle persone fragili, sensibili, con pregressi disagi psicologici e, indubitabilmente, i bambini e i ragazzi, molti dei quali dispongono di scarsi strumenti per filtrare adeguatamente quanto ricevono.

In questo senso la famiglia e la scuola, per quanto possibile in questo momento di lezioni a distanza, possono svolgere un ruolo protettivo e soprattutto formativo imprescindibile.

 

Come si diffondono le notizie e le emozioni

Spesso, complici anche il Web e i Social, le notizie si diffondono pressoché istantaneamente. Sull’onda del moto emotivo si condividono comunicati stampa senza verificare l’attendibilità della fonte e, all’estremo, limitandosi esclusivamente a leggere il titolo e, nella migliore delle ipotesi, qualche riga iniziale o semplicemente qualche parola chiave qua e là.

Le emozioni tendono ad obnubilare la ragione, predispongono all’azione frutto di istinto, che in genere si riduce alla conservazione della specie e della propria sopravvivenza. In pratica, si regredisce a modi di pensare e agire arcaici, primitivi.

Questo atteggiamento, però, si diffonde a macchia d’olio a livello sociale e può essere molto difficile da controllare e pericoloso per gli esisti a cui può dare luogo.

Offrire strumenti di osservazione, ascolto, contenimento emotivo fin da piccoli ai propri figli può aiutarli a proteggersi già da allora e crescere come adulti consapevoli, pacati, con meno rischi di ansie, stress, in casi di reale emergenza e pericolo come quello che stiamo vivendo attualmente.

E’ soprattutto dall’esempio che i nostri figli apprendono come comportarsi: se noi diamo prova di sapere mantenere la lucidità interiore, anche nelle difficoltà, anche loro, gradualmente, possono imparare a fare altrettanto.

Trasmettere informazioni appropriate, con un grado di complessità e comprensibilità adatto all’età, essere onesti, trasparenti, pur nella semplicità può aiutare molto i giovani ad entrare in contatto con la realtà dei fatti e imparare a fare i conti con essa, senza farsi trascinare via da impetuose correnti emotive.

 

10 Strategie per rassicurare i propri figli sul Coronavirus

Secondo la National Association of School Psychologists calma, ascolto, presenza, rassicurazione sono elementi chiave per stare vicino ai propri figli ed essere un sereno punto di riferimento per i propri figli in tempi di Coronavirus più che mai.

Nello specifico tale Associazione ha stilato 10 linee guida per declinare concretamente tutto questo:

 

1. Mantenere calma, rassicurazione, presenza:

Nello specifico questo si può attuare fungendo da modelli di serenità, calma, capacità di gestione dell’ansia e dello stress, parlando e spiegando la realtà dei fatti con toni pacati, senza concitazione, sensazionalismi, estremismi, spirito catastrofico, spiegando i motivi del distanziamento sociale e del ruolo protettivo reciproco che comporta.

Inoltre, si possono insegnare ai propri figli delle tecniche di osservazione e gestione del respiro che possono contribuire a calmare la mente, a riequilibrare il tono emotivo e a rilassare il corpo. Ci si può focalizzare sulle opportunità, le potenzialità, la positività, pur nella drammaticità della situazione, che questo periodo di sospensione e ritiro comporta e le possibilità a cui può aprire e come sfruttarle al meglio.

Si potrebbe insegnare ad organizzarsi meglio, a gestire efficacemente il tempo e le energie riorganizzando la propria routine quotidiana in modo che risulti utile e produttiva. La routine, infatti, oltre a permettere di raggiungere degli obiettivi concreti, consente di riaquisire un senso di potere, soddisfazione, controllo in grado di controbilanciare il vissuto di confusione, smarrimento, ansia, stress che la rottura della quotidianità comporta.

Oltre ai progetti, obiettivi e compiti personali si possono suggerire anche attività da svolgere sia per la famiglia, sia per la collettività. Questo aiuta a superare il senso di isolamento, solitudine, restituisce un nuovo significato dell’esistere, fa sentire utili, valorizzati, soddisfatti, parte di un sistema più ampio.

Infine, forse superfluo da sottolineare, non dovrebbero mancare le dimostrazioni di affetto e amore, pur nel rispetto delle distanze di sicurezza, che contribuiscono a fare sentire interiormente nutrita la persona, rafforzano il legame, ma anche le difese immunitarie e allentano lo stress.

 

2. Non abusare di televisione e Social

Nel Web, nei Social, così come in televisione circolano informazioni e programmi di ogni tipo, per ogni tipo di pubblico, con i contenuti più disparati e i modi più variegati di comunicazione. Alcuni di questi possono sortire un effetto devastante su cui li fruisce, specie se si tratta di persone fragili, molto giovani o, a volte, alcuni anziani.

Il ruolo educativo dei genitori, così come della scuola, è basilare. Essi dovrebbero offrire gli strumenti pratici per identificare i giusti modi, tempi, luoghi di consumo di tali fonti di informazione, selezionando adeguatamente fonti, contenuti e modi di trasmissione.

All’estremo, in questo periodo di sovrainformazione di contenuti molto angoscianti e destabilizzanti potrebbe essere opportuno fissare dei limiti oltre i quali non andare. E’ noto che essere esposti per molte ore agli stessi contenuti può ledere fortemente l’equilibrio psicofisico, anche più di una generazione ancora in piena fase di sviluppo.

Offrire alternative utili, entusiasmanti e coinvolgenti rispetto ai Social e alla televisione può costituire un valido espediente per sviare l’attenzione e fornire così occasioni di crescita e miglioramento personale costruttivo.

 

3. Dedicare tempo al dialogo

Il tempo ritrovato in famiglia, che in condizioni ordinarie ci si lamenta essere sempre troppo scarso e molto frammentato, può essere validamente impiegato per approfondire i rapporti tramite l’ascolto e il dialogo.

Porre domande, senza essere troppo invadenti, ascoltare le risposte, con accoglienza, rispetto, non giudizio, non svalutare eventuali emozioni negative, paure, preoccupazioni, ansie, ma offrire gli strumenti per comprenderle e gestirle, avvalersi della comunicazione non verbale, riscoprire l’importanza dei gesti simbolici, utilizzare il gioco come occasione espressiva e aggregativa, sono alcune delle modalità possibili in cui declinare la comunicazione.

Questo consente ai giovani di riconquistare un rinnovato e più solido senso di potere, controllo, sicurezza e stabilità interiore.

 

4. Essere onesti e accurati

I bambini, così come i ragazzi, in genere sono molto più intelligenti, sensibili, intuitivi di quanto possiamo immaginare. Tenerli all’oscuro della realtà non è mai una valida soluzione. Al contrario questa scelta contribuisce a creare dentro loro fantasmi, ansie, preoccupazioni, timori, false convinzioni che possono condurre ad atteggiamenti e comportamenti errati o controproducenti, per sé, la famiglia, la collettività.

Veicolare la giusta quantità di informazioni, nei modi, tempi, luoghi più consono alla loro età e alla loro maturità interiore può aiutare a discriminare il vero dal falso, il giusto dallo sbagliato, contribuendo a creare un nuovo e più profondo senso di coscienza adulta, matura e responsabile.

 

5. Restare in contatto con la scuola

Famiglia e istituzioni educative, oggi più che mai, dovrebbero restare in contatto e collaborare al fine della crescita e della maturazione fisica, psichica, spirituale dei ragazzi. Valori, principi, esempi dovrebbero essere coerenti e rafforzarsi tra loro per dare vita ad un modello formativo univoco.

Oggi molte scuole stanno effettuando le loro lezioni in videoconferenza e anche i colloqui coi genitori sono realizzati con la medesima strumentazione. Questo contribuisce a mantenere un dialogo aperto, continuo che permette uno scambio e un sostegno reciproco in questa ardua sfida educativa.

Affiancare i ragazzi nell’uso delle tecnologie, pur senza sostituirsi a loro, essere di supporto ai compiti, laddove necessario, fare sentire la propria presenza, ma senza invadere i loro spazi, evitando il giudizio, ma offrendo strumenti operativi che ciascuno può acquisire e utilizzare in autonomia possono rappresentare modalità efficaci di aiuto dei propri figli.

 

6. Riconoscere tempestivamente i sintomi da Coronavirus

Nella malaugurata ipotesi che qualcuno della famiglia si dovesse ammalare di Coronavirus, a cominciare dai figli stessi, è opportuno che anche i giovani sappiano riconoscere i suoi sintomi precocemente, fin dal loro esordio, in modo che possano ricevere tutte le cure appropriate, senza aspettare che si aggravino, pur senza eccessivi allarmismi.

Offrire indicazioni precise e dettagliate, senza ansie né morbosità esasperate, può costituire un ausilio pratico per come gestire una possibile situazione di emergenza, che stimola la padronanza, l’autocontrollo, la responsabilità personale.

Rassicurare in ogni caso che, nella maggior parte delle situazioni, i sintomi possono essere lievi o moderati e che semplici cure domestiche possono farli passare senza gravi né protratte conseguenze.

 

7. Elementi di igiene e cura personale

L’igiene personale e la cura di sé sono tra le prime azioni che un genitore di solito insegna ad un figlio. In questo frangente più che mai si dovrebbero rispolverare le elementari norme di pulizia e cura di sé, con qualche accorgimento in più, sia per il rispetto di se stessi, sia delle persone vicine e lontane che ci circondano.

Ci si dovrebbe avvalere soprattutto in questo caso del proprio esempio personale come modello in questo, pena la perdita di credibilità e l’inefficacia dei gesti.

Pur senza diventare una ossessione, si dovrebbero spiegare con semplicità e accuratezza i motivi per cui queste pratiche vanno osservate ed eseguite scrupolosamente soprattutto in questo periodo: solo in questo modo si può stimolare l’interiorizzazione di esse e la responsabilizzazione nel loro essere agite anche più volte al giorno.

 

8. Prendersi cura della salute psicoemotiva

Particolare attenzione, in questo momento più che mai, dovrebbe essere dedicata alla cura degli aspetti psicoemotivi dei propri figli. Sono proprio le emozioni, le somatizzazioni corporee, i tic, le ossessioni, le compulsioni, i gesti simbolici che fungono da termometro del loro benessere interiore, ancora più rispetto alle parole che raccontano.

Soprattutto a livello emotivo l’ascolto dovrebbe essere aperto, amorevole, accogliente, non giudicante in modo che il giovane si senta libero di esprimere totalmente quello che ha dentro, senza timori nè  senza remore.

Offrire il proprio senso di accoglienza, ascolto, presenza rappresenta la migliore cura per una emozionalità disturbata e conferisce un senso di liceità delle proprie emozioni, del proprio essere e del proprio esserci. Quando un giovane si sente ascoltato si percepisce degno di esistere come persona completa, autonoma, responsabile, e meritevole di avere un posto e un ruolo in famiglia, a scuola, nel mondo.

In conclusione: questa esperienza di pandemia da Coronavirus, pur nella sua drammaticità e complessità, se vissuta in modo pieno, significativo, consapevole può rappresentare una preziosa occasione di crescita personale, familiare, sociale per ogni persona, dai giovani in poi.

 

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