Le abitudini vincenti delle persone che vanno d’accordo col cibo
di Anna Fata
Ogni persona ha un rapporto differente col cibo e con l’atto di alimentarsi. A volte il confine tra un rapporto sano col cibo e uno insano può essere molto sottile e superarlo può essere questione di poco. Per poter instaurare un rapporto sano col cibo può essere utile prendere come esempio le persone che già lo praticano. A seguire alcuni comportamenti che caratterizzano tali persone:
- Mangiano in modo consapevole: il corpo ha la sua saggezza intrinseca, sa quando mangiare, quanto e quando fermarsi. Le persone che hanno un rapporto sano col cibo si affidano ai loro sensi, più che a ciò che pensano o che altri dicono. Secondo Magrette Fletcher del Center for Mindful Eating mangiare consapevolmente (mindful eating) può aiutare a riconoscere le risposte del corpo al cibo senza giudicarle con la mente
- Si concedono un po’ di tutto, seppure con moderazione: secondo Edward Abramson autore di “Emotional Eating” i cibi non sono intrinsecamente buoni né cattivi, ma lo è l’esperienza che abbiamo con essi. E’ il nostro giudizio categorico che crea il vero disagio. Riconoscere quali cibi e quali situazioni di consumo ci piacciono ci offre preziose indicazioni sulle nostre scelte future. Le persone con un rapporto sano col cibo pensano che mangiare sia un’opportunità per se stesse per nutrire e prendersi cura del proprio corpo, non vivono tale momento come dovere da orientare verso un alimento o un altro
- Sanno quale è il momento giusto per mangiare: le persone che hanno un rapporto equilibrato col cibo sono consapevoli della fame che hanno, per quale motivo sono attratte da un cibo o da un altro, per questo difficilmente eccedono. Tali persone sanno per esperienze che se provengono da un lungo periodo di deprivazione di un cibo a loro molto gradito è più facile che eccedano
- Mangiano quando sono fisicamente affamate: alimentarsi spinti da motivazioni emotive, in genere innescate da ansia, stress, depressione, rabbia, può indurre ad abbuffarsi, soprattutto di cibi ricchi di grassi, zuccheri e calorie in quantità altamente maggiore rispetto alle reali necessità del corpo. Le persone equilibrate nel loro rapporto col cibo mangiano quando il loro corpo richiede il cibo
- Smettono di mangiare quando sono gradevolmente sazie: la fame e il senso di sazietà sorgono in modo graduale e pian piano si accentuano. Ci sono persone che non sono consapevoli di tali stimoli finché non diventano molto accentuati. La mindfulness o consapevolezza ci aiuta a essere consci anche degli indizi più sottili in modo da poterli soddisfare prima che diventino troppo accentuati e ci espongano al rischio di abbuffarci
- Consumano la colazione: secondo Marjorie Nolan Cohn dell’Academy of Nutrition & Dietetics le persone che fanno colazione regolarmente in modo sano e completo pare che abbiamo maggiore energia, attenzione, memoria, livelli inferiori di colesterolo rispetto a chi non la consuma. Inoltre sono più magre e complessivamente hanno una salute migliore di chi non fa colazione. Una colazione bilanciata prevede un equilibrio tra carboidrati, proteine, grassi, senza eccedere con gli zuccheri semplici per evitare picchi glicemici
- Non tengono cibi spazzatura in casa: nel momento in cui si è consapevoli dei propri schemi, abitudini, preferenze alimentari e soprattutto delle reazioni emotive legate al cibo è possibile modificarli. Una strategia utile può essere quella di non tenere in casa il cosiddetto cibo spazzatura che in genere è quello che genera maggiori tentazioni, sensi di colpa, e ricadute successive, sia per i vissuti mentali ed emotivi che innesca, sia per le reazioni biochimiche a cui dà luogo
- Non si siedono con una confezione intera di cibo: se, ad esempio, ci piace un certo tipo di gelato può essere utile servirci una porzione in una coppetta e riporre accuratamente il resto nel freezer, oppure avvalersi di monoporzioni sigillate. Se, invece, ci si tiene di fronte le confezioni multi porzioni si rischia di innescare il meccanismo di un boccone tira l’altro. Alcuni cibi, in particolare, sono particolarmente suscettibili di suscitare tale reazione
- Conoscono la differenza tra uno snack e uno sfizio: uno snack è un piccolo rompi digiuno, tra un pasto e l’altro. E’ un modo per riempire un poco lo stomaco per non arrivare eccessivamente affamati al pasto successivo. La scelta dello snack è cruciale per proseguire nel proprio regime alimentare sano e bilanciato. Uno sfizio, invece, è un puro divertimento, piacere, per lo più indipendente dalla fame. Non è da condannare in assoluto, l’importante è la consapevolezza
- Si concedono il permesso di godere del cibo: spesso il cibo e l’atto dell’alimentarsi avvengono in piedi, davanti ad un computer, in auto, di fretta, senza porvi particolare attenzione. Le persone che hanno un rapporto sano e bilanciato col cibo si prendono il giusto tempo, calma, attenzione, spazio per mangiare. Il nutrimento, infatti, non è solo un atto meramente fisico, ma anche mentale ed emotivo e queste persone ne sono consapevoli
- Non compensano i pasti: quando ci si sente in colpa per qualcosa che si è mangiato spesso sorge l’istinto a compensare la sua assunzione effettuando esercizi extra in palestra, o saltando il pasto successivo. Al contrario le persone più equilibrate, quando decidono di mangiare qualcosa in più o di maggiore sostanza ad un pasto, nel successivo o nel precedente si tengono più leggere, ma non restringono a tal punto la loro alimentazione da rischiare di cadere vittime di una abbuffata in seguito. Il bilanciamento dell’introito di cibo pare possa avvenire in modo sano se distribuito nell’arco di una settimana, non si può pretendere di limitarlo ad una giornata
- Non mangiano per vedere l’ago della bilancia calare: le persone con un buon rapporto col cibo mangiano per il piacere di mangiare, di stare bene, non per altri fini. Quando l’attenzione si sposta su altri fini, specie il calo di peso, rischia di sottrarre parte del piacere intrinseco legato al cibo e introduce un pensiero che può diventare un’ossessione
- Non hanno paura di sentirsi affamate: le persone che non hanno un buon rapporto col cibo spesso hanno paura di sentirsi affamate perché avvertono il rischio concreto di mangiare troppo e soprattutto di ingrassare. Le persone consapevoli del loro corpo, dei loro istinti e di quali cibi fanno bene al loro corpo, sono ben tollerati, si sanno regolare di conseguenza
- Il loro interesse per il cibo non interferisce con la loro vita quotidiana: ci sono persone per le quali la loro attenzione per il cibo, sia quello spazzatura, sia quello sano, è tale da monopolizzare tutti i loro pensieri e attività della giornata. Essere troppo rigidi, normativi nel proprio approccio al cibo può causare problemi personali e relazionali così come non avere alcuna regola. Per capire se il nostro rapporto col cibo è bene integrato con la nostra vita o meno può essere utile osservare se interferisce con le attività quotidiane, il lavoro, le amicizie, gli affetti o se è compatibile con esse.
Per approfondire puoi leggere il libro: “Lo Zen e l’arte di cucinare”